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Strage di Parigi, le prime foto di Salah Abdeslam in fuga

Il terrorista ricercato per la strage di Parigi ripreso dalle telecamere di un’area di servizio vicino al confine col Belgio poche ore dopo gli attentati nella capitale francese.
A cura di Antonio Palma
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Apparentemente tranquillo e disteso mentre fa benzina e parla con i suoi amici come se nulla fosse accaduto, così appare all'indomani della strage di Parigi del 13 novembre scorso Salah Abdeslam, il terrorista ricercato in tutto il mondo per aver partecipato agli attentati nella capitale francese. Il fuggiasco, membro del commando che ha causato la morte di 130 persone a Parigi, è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza di un'area di servizio vicino al confine col Belgio poche ore dopo la strage, alle 9.45 del 14 novembre. Nelle immagini, svelate per la prima volta dall'emittente francese BFM-TV, si vede Salah rilassato mentre passeggia per l'area si servizio con le mani in tasca con i suoi due amici che da Bruxelles sono andati a prenderlo a Parigi nella notte per riportarlo in Belgio con la loro auto, Mohammed Amri e Hamza Attou.

Nonostante Salah appena dodici ore prima abbia partecipato ai sanguinari attentati di Parigi, non temeva ancora nulla perché il suo nome era ben lontano da essere uno dei più ricercati dalle polizie le mondo. Come hanno raccontato le inchieste di questi mesi, infatti, durante il viaggio da Parigi a Bruxelles la polizia ha fermato l'auto su cui viaggiava il terrorista per ben tre volte ma lasciandola sempre andare perché non segnalata.

Nel video si vede Salah a volto scoperto e riconoscibile che rimane per una dozzina di minuti nell'area di servizio mentre Mohammed Amri fa il pieno alla Golf. Poco dopo il terrorista e i due amici ripartono alla volta della capitale belga. Come hanno raccontato successivamente i due compagni di viaggio agli inquirenti, Abdeslam verrà lasciato nel comune di Laeken, alle porte di Bruxelles, da dove poi arriva nel quartiere di Schaerbeek aiutato da un altro amico, ma da allora di lui si sono perse le tracce. Amri e Hattou, che secondo gli avvocati avrebbero fumato anche uno spinello in macchina con Salah, invece verranno arrestati il giorno dopo a Molenbeek raccontando di non aver partecipato agli attentati ma di aver aiutato solo un amico che aveva chiesto assistenza.

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