Strage di Lampedusa, Maroni difende la Bossi-Fini: “Discussioni ipocrite”

L’ennesimo e terribile dramma dell’immigrazione che si è verificato due giorni fa a Lampedusa, con la morte di centinaia di persone (e con tanti corpi che ancora devono essere recuperati dal mare), ha inevitabilmente riacceso il dibattito sulla tanto discussa legge Bossi-Fini. La legge cioè, che prende il suo nome dai suoi primi firmatari, che regola i flussi migratori. Da più parti, di fronte ai corpi senza vita dei migranti, è arrivato l’appello a modificare questa legge ma c’è anche chi in queste ore è intervenuto in sua difesa. Tra i sostenitori della legge Bossi-Fini c’è, ad esempio, il Governatore della Regione Lombardia Roberto Maroni: “Cambieranno la Bossi-Fini? Mi auguro di no, sono tutte discussioni ipocrite che sia colpa della Bossi-Fini quello che è accaduto”. Così si è espresso il leghista sul naufragio di Lampedusa: “Semmai – ha continuato intervenendo a margine dell’inaugurazione della fiera di Varese – la colpa è di chi non fa gli accordi internazionale che io ho fatto, per pattugliare le coste e impedire le partenze”. Per Maroni, insomma, il principio che chi viene qui deve avere un lavoro deve essere mantenuto.

Cicchitto: riforma darebbe messaggio totalmente sbagliato all'estero – A favore della Bossi-Fini e contro quanto affermato dal Presidente del Senato Piero Grasso c’è anche il parlamentare del Pdl Fabrizio Cicchitto: “Non è affatto vero che la Bossi-Fini va cambiata per evitare che venga accusato di favoreggiamento chi offre soccorso. Questa insistenza di modificare la Bossi-Fini rischia di tradursi in un messaggio totalmente sbagliato dato all'estero”, ha affermato Cicchitto. Secondo il parlamentare Pdl l’Italia “rischia cosi ancora di più di diventare una sorta di area molle su cui si concentra l'attenzione di tutti coloro che vogliono emigrare”.