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Strage di Lampedusa: arrestati 9 trafficanti di esseri umani

La Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha arrestato 9 persone ed emesso altri 5 avvisi di garanzia contro un’organizzazione di trafficanti di essere umani accusata, tra le altre cose, di aver provocato la strage del 3 ottobre scorso, quando a largo di Lampedusa morirono366 persone.
A cura di Davide Falcioni
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All'indomani della nuova tragedia dell'immigrazione nel Canale di Sicilia, con l'individuazione di un barcone colmo di migranti, con 30 cadaveri a bordo, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha arrestato 9 persone ed emesso altri 5 avvisi di garanzia contro un'organizzazione di trafficanti di essere umani accusata, tra le altre cose, di aver provocato la strage del 3 ottobre scorso, quando l'incendio e l'affondamento di un barcone provocò a largo di Lampedusa 366 vittime.

Organizzazione internazionale con membri in Sudan, Libia e Italia

Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere  e favoreggiamento dell'immigrazione e della permanenza clandestina, aggravati dal carattere transnazionale.I due capi dell'organizzazione sarebbero un libico e un sudanese, accusati di aver manovrato  le operazioni degli sbarchi organizzando i viaggi: uno si sarebbe trovato in Sudan mentre l'altro lungo le coste nordafricane dove si imbarcano ogni giorno centinaia di migranti. I due, inoltre, potevano contare  su una sponda in diverse città italiane, dove erano attive cellule di eritrei che favorivano la permanenza dei migranti nel nostro paese oppure il proseguimento del loro viaggio verso il nord Europa.

Migranti sottoposti a torture, stupri e segregazioni

L'inchiesta della DDA ha consentito di ricostruire le rotte migratorie e le tappe che uomnini, donne e bambini dovevano effettuare, caratterizzate molto spesso da segregazioni, stupri di massa e violenze. I migranti venivano sfruttati, maltrattati e spesso uccisi dai componenti di un'organizzazione internazionale composta da eritrei, etiopi e sudanesi, i cui principali esponenti sono anch'essi destinatari del provvedimento restrittivo.

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