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Strage di Charleston, l’appello di Obama: “Cambiare mentalità sul controllo delle armi”

Il Presidente Usa: “Mi rifiuto di agire come questa sia la normalità ,bisogna che si mobiliti l’opinione pubblica”
A cura di Antonio Palma
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Non bisogna rassegnarsi al fatto di vivere in un Paese pieno di armi a buon mercato ma lottare affinché questo possa cambiare. È l'appello lanciato dal Presidente Usa Barack Obama dopo la strage di Charleston dove un ragazzo bianco di 21 anni ha freddato nove afroamericani in una chiesa per motivi razziali. "L'apparente movente del killer ci ricorda che il razzismo rimane ancora come una ruggine che dobbiamo combattere insieme: abbiamo fatto grandi progressi ma dobbiamo essere vigili perché ancora resiste", ha detto il presidente Usa intervenendo alla conferenza di sindaci americani, democratici e repubblicani, che si è svolta a San Francisco, ribadendo però che bisogna muoversi anche sul fronte del controllo delle armi. "Mi rifiuto di agire come questa sia la normalità o fare finta che sia sufficiente esprimere il proprio dolore, mentre qualsiasi riferimento a quello che possiamo fare per impedire che cose del genere succedano viene considerato una strumentalizzazione politica" ha attaccato Obama, aggiungendo: "Non sono rassegnato ho fiducia nel fatto che alla fine faremo la cosa giusta"

Il riferimento di Obama è al fatto che difficilmente il congresso a guida Repubblicana possa far passare leggi per un maggiore controllo delle armi che comunque lui stesso non è riuscito a far approvare anche quando vi era una maggioranza guidata dai Democratici. "Bisogna fare qualcosa perché l'America non sia più inondata di armi che si possono acquistare facilmente" ha ribadito il presidente Usa, concludendo: "E per farlo bisogna che si mobiliti l'opinione pubblica". Intanto, in un preoccupante atto di emulazione, un uomo armato di coltello ha minacciato di uccidere i fedeli riuniti in una chiesa afroamericana di Richmond, in Virginia, ma fortunatamente è stato fermato dai fedeli e poi arrestato dalla polizia.

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