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Strage del Bardo, Tunisi conferma: “Non è scambio di persona, Touil accusato dai complici”

Il Ministero dell’interno tunisino conferma: “Ha avuto un ruolo importante nell’attentato e relativo alla logistica”
A cura di Antonio Palma
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Dopo l'arresto, le prime contraddizioni, i controlli e i dubbi, continua a rimanere un giallo il coinvolgimento del ragazzo marocchino Abdel Majid Touil nella strage del museo del Bardo a Tunisi. Dopo la richiesta di chiarimenti da parte della magistratura italiana, le autorità tunisine hanno ribadito che non c'è stato alcuno scambio di persona e che il ragazzo arrestato martedì scorso in Italia è l'uomo ricercato nel mandato di cattura trasmesso via Interpol all'Italia. Una circostanza confermata anche dai pm milanesi che indagano sul caso dopo lo scambio di documenti con Tunisi. Escluso quindi lo scambio di persona, pure ipotizzato da alcuni media tunisini dopo le prime incongruenze sulle accuse a Touil. Rimane però il dubbio sulle accuse visto che il ragazzo marocchino, secondo gli accertamenti di Digos e Ros, era in Italia nel giorno dell'attentato in cui persero la vita 24 persone tra cui 4 italiani, e anche nei giorni immediatamente precedenti e successivi al sanguinoso assalto.

Dalla Tunisia però si dicono sicuri della colpevolezza di Abdel Majid Touil. Lo ha ribadito in un'intervista il portavoce del ministero dell’Interno del Paese nordafricano, Mohamed Ali Aroui, che si dice assolutamente certo della colpevolezza di Touil il quale avrebbe dato un supporto logistico all’attentato. "Siamo certi della sua colpevolezza perché abbiamo un'infinità di prove, ha avuto un ruolo importante relativo alla logistica" ha spiegato Aroui a Repubblica, aggiungendo: "Sono stati gli altri arrestati a parlare di lui e dell'altro marocchino. I marocchini erano in due, uno è lui e l'abbiamo arrestato, l'altro è ricercato". "Touil si trovava con sicurezza a Tunisi dall'inizio di febbraio, e ha lasciato la Tunisia per andare in Libia, da dove poi è salito sul barcone che lo ha portato in Italia" ha spiegato il portavoce del ministero tunisino, concludendo: "Ha avuto una rilevante partecipazione indiretta all'attentato. Abbiamo tutte le prove che servono".

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