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Strage Berlino, i genitori dell’italiana uccisa: “Dalla Germania nessun risarcimento”

Una legge tedesca del 1985 esclude dai risarcimenti le vittime di crimini violenti commessi “con un veicolo a motore o un rimorchio”, come avvenuto il 19 dicembre ai mercatini di Natale di Berlino.
A cura di Davide Falcioni
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A oltre due mesi dalla strage al mercatino di Natale di Berlino che ha provocato la morte di 12 persone, tra le quali l'italiana Fabrizia Di Lorenzo, i genitori della giovane abruzzese, che da anni lavorava in Germania, hanno polemizzato con il governo tedesco, accusandolo di essere stato completamente "assente. Ci hanno lasciati soli". In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, inoltre, il padre e la madre della Di Lorenzo hanno rivelato che rischiano di non percepire nessun risarcimento, escluso da una beffarda legge del 1985: "Non c'è importo che possa pagare la morte di nostra figlia, ma significherebbe ammettere le responsabilità per non aver fermato un criminale noto da anni e per non avere preso precauzioni, come le barriere installate dopo l'attentato". La norma, di oltre trent'anni fa, esclude infatti risarcimenti per i danni causati alle vittime di crimini violenti commessi "con un veicolo a motore o un rimorchio", come avvenuto il 19 dicembre 2016, quando un camion si scagliò sulle persone che a n Breitscheidplatz stavano frequentando i mercatini di Natale. "Ci sentiamo presi in giro. Come si può equiparare quello che è accaduto a un normale incidente stradale?".

I genitori di Fabrizia Di Lorenzo: "Le autorità tedesche ci hanno lasciati solo"

Ma non è solo il rischio di non percepire un risarcimento a indignare i genitori di Fabrizia Di Lorenzo: i due, infatti, in quei drammatici momenti non sarebbero stati adeguatamente assistiti dalle autorità tedesche: "Abbiamo dovuto chiedere sempre, insistere, non ci hanno dato nemmeno un interprete", raccontano. "Hanno fatto lo stesso con le altre famiglie, anche tedesche". Alcuni giorni fa i Di Lorenzo hanno incontrato il presidente della Repubblica tedesco, Joachim Gauck, a cui hanno riportato la loro amarezza "per la mancanza di sensibilità e umanità". Lui si è scusato: "Sapevo che le cose non avevano funzionato perfettamente, ma non pensavo fino a questo punto".

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