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Storia di Alessandro e Jacopo, che a scuola vanno a piedi nonostante la burocrazia

Alle volte basta parlare, usare il buon senso e venirsi incontro per abbattere le barriere, in barba a quella burocrazia che limita anche la più innocente delle libertà.
A cura di Iacopo Melio
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Il bimbo più grande in foto si chiama Alessandro e ha, all'incirca, l'età di mia sorella. Alessandro sta spingendo Jacopo, che per spostarsi utilizza quattro ruote come me ed ha anche il mio stesso nome, o quasi, perché il mio si scrive con la "i", ma questo non c'entra niente con questa storia di amicizia vera. Alessandro e Jacopo frequentano la terza elementare nella scuola "G. Verdi" di Gardigiano, in provincia di Venezia, e da un certo punto di vista sono quasi inseparabili. Si potrebbe dire che viaggiano all'unisono anche se, apparentemente, i mezzi sono diversi.

Alessandro, sempre impegnato con un pallone ovale tra le mani, ha insegnato a Jacopo a giocare a "rugby touch", la variante dove non si usa il placcaggio e dove ci si sposta a gattoni, così Jacopo riesce a spostarsi autonomamente. In compenso Jacopo batte Ale 10 a 0 sulla costruzione di astronavi di LEGO. Come in ogni amicizia tra bambini di 8 anni il loro è un rapporto fatto di risate, scambi, battibecchi e poi rappacificazioni, che sia con una figurina o un invito a giocare a casa propria in segno di armistizio. Ma veniamo al punto…

Nel loro piccolo paese è attivo il servizio "Pedibus", promosso fortemente da Arianna che ha subito creduto nel progetto: grazie al suo entusiasmo tanti genitori si sono resi disponibili, come volontari, a fare da accompagnatori ai bimbi per andare a scuola, ovviamente a piedi. Così ogni anno sempre più alunni si sono uniti alla comitiva di camminatori, con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento in favore di sane camminate all'aria aperta.

Quest'anno la madre di Jacopo ha chiesto se suo figlio potesse partecipare e percorrere il tratto di strada con alcuni compagni. Così la mamma di Alessandro ha iniziato ad informarsi, ed ecco che sono spuntate le prime difficoltà: le maestre si sono dimostrate un po' restie e preoccupate perché il bimbo dovrebbe essere sollevato dalla carrozzina e messo su una sedia speciale, con una specie di sostegno per la schiena. Manovra che, in teoria, solo l'assistente potrebbe fare, il quale non è previsto la mattina alla prima ora (motivo per cui è la mamma a portare Jacopo in classe, ogni giorno, e a sistemarlo nel banco).

Visto il problema, prettamente di responsabilità e assicurazione, la mamma di Alessandro, Cristina, si è assunta in via amichevole l'onere di accompagnare Jacopo. E così, insieme alla coordinatrice del servizio, si è rivolta al Comune e alla polizia locale, che hanno autorizzato il percorso e assicurato sia i bambini che gli accompagnatori per tutto il tragitto. Una maestra si è poi resa disponibile ad accogliere l'alunno in assenza dell'assistente o dell'insegnante di sostegno.
Oggi, Alessandro è ormai l'"autista" di fiducia di Jacopo, al punto da sfidare insieme la pioggia con ombrello e mantellina: insieme centrano tutte le pozzanghere con la carrozzina, fanno lo slalom tra i cumuli di foglie secche e ovviamente si divertono come matti!

Ecco allora spiegata la storia di questa foto, che immortala un momento di quotidiana spensieratezza. Alle volte basta parlare, usare il buon senso e venirsi incontro per abbattere le barriere, in barba a quella burocrazia che limita anche la più innocente delle libertà. Come quella di una sana passeggiata, insieme, dove l'animo dei bambini si dimostra completamente cieco difronte alle differenze.

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Laureato in Scienze Politiche (curriculum in "comunicazione, media e giornalismo"). Racconta le storie degli altri come giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani e civili. Vincitore del Premio "Cittadino Europeo" nel 2017, è stato nominato "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana" da Sergio Mattarella nel 2018.
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