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Stipendi Rai, Fico: “Il tetto è per tutti, anche star e conduttori”

“Il dg guadagna 650 mila euro, ma ora, dopo le nuove norme approvate anche grazie alla pressione di M5s, si dovrà abbassare lo stipendio”, ha detto il presidente della commissione di Vigilanza a Radio1. Alla domanda se da quaeste nuove regole siano coinvolti anche nomi di spicco come Fabio Fazio, Antonella Clerici o Bruno Vespa, Fico ha risposto: “Tutti, a 240mila”.
A cura di C. T.
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Il tetto sugli stipendi in Rai "va applicato a tutti, anche a star e conduttori". L'ha dichiarato il presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico, del Movimento 5 stelle, intervistato durante la trasmissione "Un giorno da pecora", in onda su Radio1. Secondo il deputato grillino, "sarebbe stupendo se si facesse". In una televisione pubblica, ha aggiunto, "cerchiamo di rimanere in uno standard normale. Il direttore generale guadagna 650 mila euro, ma ora, dopo le nuove norme approvate anche grazie alla pressione di Movimento 5 stelle, si dovrà abbassare lo stipendio". Alla domanda se da quaeste nuove regole siano coinvolti anche nomi di spicco come Fabio Fazio, Antonella Clerici o Bruno Vespa, Fico ha risposto: "Tutti, a 240 mila".

Il presidente della commissione Vigilanza Rai ha anche parlato del referendum e dell'ipotesi di un rinvio del giorno prescelto per il voto paventata dal ministro dell'Interno Angelino Alfano: "Si deve votare il 4, si è già rinviato troppe volte, comunque ha già smentito Palazzo Chigi". Secondo Fico il ministero dell'Interno "non deve lavorare per il referendum, deve lavorare per gli sfollati" e poi ha precisato che "si può organizzare il voto anche lì". Circa la possibilità che Alfano abbia potuto proporre il rinvio pensando ai sondaggi sulle intenzioni di voto, il deputato del Movimento 5 stelle ha ribadito che il ministro dell'Interno "potrebbe aver tentato il colpo", ma che è "già stato smentito".

In effetti, dopo l'intervista concessa da Alfano in cui sembrava fare capolino l'ipotesi rinvio, è arrivata la secca smentita di Palazzo Chigi, che ha sottolineato che il referendum si terrà alla data stabilità, il prossimo 4 dicembre, e che non è previsto alcun cambiamento.

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