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Stipendi d’oro nelle società del Comune di Napoli, l’ex sindaco Iervolino nel mirino

Sul caso della società partecipata Napoli Servizi dalla Corte dei Conti stangata all’ex giunta: ipotizzato un danno di oltre 1 milione e mezzo di euro per assunzioni irregolari e stipendi d’oro. Tremano Partito Democratico e Sel.
A cura di Redazione
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Sequestri per l'ex sindaco Iervolino: danneggiò le casse del Comune

Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza hanno accertato un danno di oltre 1,5 milioni di euro arrecato alle casse di Napoli Servizi spa, società controllata dal Comune di Napoli costituita nel 1999 per lo svolgimento in house dei servizi di pulizia ordinaria e straordinaria, custodia e manutenzione del patrimonio immobiliare e delle aree verdi del capoluogo partenopeo. I militari, su delega dei vice procuratori della Corte dei Conti Pierpaolo Grasso e Ferruccio Capalbo, hanno riscontrato una serie di irregolarità tra cui l'indebita corresponsione di indennità accessorie ad alcuni dipendenti aziendali, per un importo complessivo di circa 695mila euro, nonché l'assunzione diretta di alcuni funzionari aziendali e dell'attuale direttore generale, "risultata anch'essa irregolare sotto diversi aspetti".

In pratica secondo le Fiamme Gialle quattro funzionari sono stati assunti, negli anni 2007-2008, senza osservare le precise direttive che il Comune di Napoli, con apposita delibera del 2007, aveva impartito a tutte le proprie società interamente partecipate in merito alle modalita' di selezione del personale. Per questo motivo un invito a dedurre della Procura della Corte dei Conti, nell'ambito dell'indagine sul danno erariale accertato ai danni della Napoli Servizi, partecipata del Comune, è stato notificato all'ex sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, agli ex assessori Ferdinando Balzamo e Nicola Oddati entrambi del Partito Democratico a Francesco Manna, presidente del Cda di Napoli Servizi, vicino alle posizioni del leader di Sinistra Ecologia e Libertà Nichi Vendola e inoltre per Gabriele Acquaviva, Antonio Rosiello, Alfonso Marino, consiglieri, Fabrizio Martone, presidente del collegio dei sindaci, Francesco Rea, Rosa Altavilla, Paolo Barba, componenti dello stesso collegio. Nei confronti di Balzamo e Oddati la Corte dei Conti ha autorizzato il sequestro conservativo dei beni per un ammontare rispettivamente di un milione e 295mila e 420mila euro. L'udienza è fissata per il 25 febbraio davanti al giudice Maria Cristina Razzano.

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