Anche il Movimento 5 Stelle ha uno statuto ufficiale
Il Movimento 5 Stelle ha uno Statuto vero e proprio. Nel giorno in cui continua ad imperversare il dibattito sul finanziamento pubblico ai partiti e sulla possibilità o meno di restituire i rimborsi elettorali (come il Movimento annuncia di voler fare), è l'Huffington Post a svelare un importante retroscena. In un pezzo a firma Andrea Bassi, infatti, compare il vero Statuto del Movimento 5 Stelle, registrato "davanti al notaio Filippo D'Amore, il 18 dicembre scorso da Beppe Grillo, suo nipote Enrico ed Enrico Maria Nadasi", commercialista. "Un passaggio necessario, probabilmente, anche per poter presentare liste alle elezioni e per poter avere accesso ai contributi pubblici (per poi poter ufficialmente rinunciare)", scrive Bassi, che riporta anche alcune pagine del documento che accerta la costituzione dell'associazione Movimento 5 Stelle. Particolarmente interessanti sono questi passaggi che evidenziano organigramma e "funzioni" dell'associazione costituita:
L'atto costitutivo e lo statuto, per esempio, spiegano oltre ogni ragionevole dubbio, che il titolare del simbolo dei cinque stelle e del blog beppegrillo.it è l'ex comico genovese. "Spettano quindi al signor Giuseppe Grillo", si legge, "titolarità, gestione e tutela del contrassegno; titolarità e gestione della pagina del blog". […] I valori fondanti del movimento, spiega lo Statuto, sono libertà, uguaglianza, dignità, solidarietà, fratellanza e rispetto. Tutti indicati in grassetto […] Ovviamente il Movimento, come tutte le associazioni, ha un'Assemblea, che va convocata almeno una volta l'anno entro il mese di aprile. Questo significa che a breve il comico dovrebbe tenerla. Poi c'è un consiglio direttivo e un presidente. Che, per ora, sono sempre Grillo, il nipote e il commercialista. Che, come detto, sono rispettivamente presidente, vice e segretario. Non compare invece nello statuto il nome di Gianroberto Casaleggio.
Ovviamente si tratta di una segnalazione che smentisce nella sostanza la ricostruzione secondo la quale il Movimento 5 Stelle non avrebbe diritto a percepire i rimborsi elettorali, rilanciata tra le altre cose anche dalla quasi totalità dei media. In sostanza, infatti, lo Statuto rappresenterebbe il primo passaggio "burocratico" per poter usufruire dei rimborsi (e dunque, nel caso del Movimento, per potervi rinunciare ufficialmente).
