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Statali, stipendi bloccati per tutto il 2014. Ma il Tesoro replica: “Nulla è deciso”

Una nota del ministero della Funzione pubblica ipotizzava l’estensione del blocco per i 3 milioni di dipendenti pubblici, previsto dalla “spending review”, al consiglio dei ministri della prossima settimana. I sindacati in rivolta. Poi la parziale smentita del Ministero.
A cura di Biagio Chiariello
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Blocco dei contratti e stipendi congelati fino al 2014 per gli oltre 3 milioni di dipendenti pubblici. A stabilirlo sarebbe un decreto ministeriale (Economia e Funzione Pubblica) che approderà sul tavolo del prossimo consiglio dei ministri. Il testo è stato anticipato da alcune agenzie di stampa. "Non si dà luogo – si legge nel documento in possesso dell'Agi– , senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche". Il decreto ministeriale prevede anche il blocco degli scatti di anzianità per il 2013 per i lavoratori della scuola (personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario). Sono prorogate infatti per l'anno in corso le disposizioni contenute nel decreto 78 del 2010 secondo cui "per il personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola gli anni 2010, 2011, 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti" dai contratti in vigore. Nel provvedimento vengono inoltre fissate anche le modalità di calcolo relative all'indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2015-2017 e ulteriori misure di risparmio, razionalizzazione e qualificazione della spesa delle amministrazioni centrali. Disposizioni previste nell'ambito del decreto sulla spending review.

 Il ministero del Tesoro: "Nulla è stato ancora deciso" – Ma ad prospettiva di un blocco degli stipendi la Cgil ha subito manifestato il proprio disappunto: "Sarebbe davvero inopportuno un decreto approvato dal Governo Monti, una forzatura ai danni dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni" è il commento a caldo del segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Rossana Dettori. Sulla stessa lunghezza d'onda è Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl funzione pubblica, per il quale "un'altra proroga al blocco dei contratti pubblici sarebbe inaccettabile, negli ultimi 5 anni il numero dei dipendenti è calato del 7,5% ma la spesa aumenta, a riprova che la zavorra sono gli sprechi e la cattiva organizzazione". Per questo motivo nella tarda serata di ieri, il ministero del Tesoro è stato costretto a diffonde un comunicato ufficiale nel quale si specifica che nulla è deciso: “In merito alle misure di blocco delle progressioni e degli scatti degli stipendi della pubblica amministrazione nulla e’ stato ancora deciso”.

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