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Statali, Madia: “In 4 anni potremo liberare 60mila posti”

Il Ministro della pubblica amministrazione difende la nuova riforma del governo: “Spazio ai giovani con i prepensionamenti”.
A cura di Antonio Palma
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In quattro anni, da qui al 2018, la Pubblica amministrazione italiana conta di mandare a casa circa 60mila dipendenti pubblici. Lo ha ribadito il ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Marianna Madia, in un'intervista al quotidiano Il Messaggero, durante la quale ha spiegato alcuni dei punti essenziali della nuova riforma della Pa.  Uno dei pilastri su cui si basa la nuova riforma della Pa presentata dal governo, infatti, è quello dei prepensionamenti che dovrebbero liberare migliaia di posti di lavoro. "Per i lavoratori che sono arrivati al massimo della contribuzione, l’amministrazione può, unilateralmente, decidere di farli andare in pensione" ha spiegato il ministro Madia, aggiungendo: "I  numeri sono alti, da qui al 2018 sono 60 mila persone. Ma bisogna considerare che una parte di questi lavoratori probabilmente sceglierà autonomamente di andare in pensione. E non è detto che tutte le amministrazioni scelgano di applicare la norma.  Il bacino è questo, ma non posso dare un numero preciso dei possibili ingressi".

Prepensionamenti per i dipendenti e spazio ai giovani nella Pa.

A fronte di queste uscite in effetti il governo non ha ancora in programma un numero ben preciso di nuove assunzioni, anche se si parla di almeno 15mila nuovi posti nello stesso arco temporale. "La stima dei 15 mila nuovi posti riguarda una sola delle norme approvate, l’abolizione del trattenimento in servizio. Poi ci sono altre cose. Credo sia l'insieme di tutto che può cambiare marcia alla pubblica amministrazione" ha tenuto a precisare Madia, ricordando anche che il turn over nella Pa è diventato ormai un fattore imprescindibile se si vuole un'amministrazione statale al passo con i tempi e aggiornata con le moderne tecnologie. "Questo non solo perché abbiamo il 40% di disoccupazione giovanile, che basterebbe a giustificare l’assunzione di giovani, ma perché se vogliamo un’amministrazione il più digitale possibile abbiamo assoluto bisogno di nuove professionalità" ha spiegato infatti Madia.

La riforma della Pa e il braccio di ferro con i sindacati

La nuova riforma della P.a. in realtà ha già trovato l'opposizione dei sindacati che si sono messi di traverso sottolineando il numero elevato di tagli e soprattutto gli interventi su rappresentanza sindacale e permessi per i rappresentanti dei lavoratori. "Lasciamo che siano i cittadini a decidere se i servizi saranno migliori o peggiori. Ma su un punto voglio essere chiara. Il taglio dei permessi sindacali, così come quello del finanziamento ai partiti politici, sono richieste arrivate dai cittadini e sulle quali i cittadini hanno già deciso" ha però risposto Madia.

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