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Sputi e pugni sul pancione: la compagna perde la bimba. L’uomo: “Non eravamo pronti”

“Non siamo pronti a fare i genitori”, una convinzione che ha spinto Jay Junior, americano di Pittsburgh, a colpire al ventre la fidanzata Ziarye Freeman, 19 anni, incinta di 2 gemelle. Una delle piccole non ce l’ha fatta. L’altra lotta per la vita in ospedale.
A cura di Biagio Chiariello
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Ha perso una delle gemelline che portava in grembo, mentre l’altra lotta tra la vita e la morte in ospedale, a causa dei pugni sullo stomaco da parte del suo compagno, che – non contento  – l’ha poi ricoperta di sputi. E’ una vicenda drammatica quella che vede protagonista la teenager americana Ziarye Freeman. La 19enne di Pittsburgh è andata in travaglio dopo sole 23 settimane di gravidanza (con ben tre mesi di anticipo, dunque, rispetto ai tradizionali nove). Un parto prematuro a cui è stata costretta dalle violenze del padre delle piccole: “Non siamo pronti per fare i genitori”, sarebbe stata la convinzione di Jay Junior.

Quelle botte hanno ucciso la piccola Za’Riya Jhene, sul cui intestino i medici hanno rilevato un “buco”, e costretto al ricovero in ospedale della sua sorellina, Ja’Kiya Renae, nata con parto cesareo lo scorso 14 agosto, subito sottoposta ad un’operazione al cuore, e ancora attaccata a un respiratore. La prima pesava meno di 570 grammi, la seconda appena 540. “I medici sono fiduciosi – ha affermato la madre in un’intervista al Mirror – credono che ce la farà”. Jay e Ziarye si erano conosciuti da appena 2 mesi quando lei è rimasta incinta. Una notizia che però l’uomo ha preso malissimo. Secondo quanto dichiarato dalla giovane madre, il compagno l’avrebbe picchiata e insultata in più di un’occasione per la sua scelta di voler tenere le bimbe.

“Una volta mi ha tirato un bicchiere di vetro in testa” ha raccontato. “I pugni allo stomaco non erano mai intenzionali – ha replicato l’uomo – . Ci mettevamo a litigare e io reagivo… Ammetto di aver sbagliato a farle del male… Avrei fatto meglio a lasciarla da sola”. E ammette: “Nessuno dei due era pronto. Non ci conoscevamo”. Jay ora si dice “dispiaciuto” che “ora mia figlia dovrà crescere in una famiglia spaccata, perché sua madre non mi perdonerà mai”. Oggi, a cinque mesi di distanza, Ja’Kiya è ancora ricoverata in un ospedale della Pennsylvania (Stati Uniti). “La settimana prossima sarà sottoposta ad una tracheostomia: il tubo attraverso cui respira le sarà infilato sul collo anziché nella gola” spiega la genitrice. Un intervento costoso che ha spinto per i familiari di Ziarye ad inaugurare una campagna di raccolta fondi su GoFundMe.

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