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Spedizione punitiva a Catania, il medico picchiato: “Sono dovuto fuggire dalla città”

Il medico dell’ospedale di Catania è stato picchiato per essersi rifiutato di fornire le generalità di una donna che aveva urtato accidentalmente l’auto di un uomo.
A cura di Davide Falcioni
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Picchiato per non aver fornito il nome di una donna che aveva urtato, con il motorino, l'automobile di un uomo. Un medico dell'ospedale di Catania è stato vittima la sera di capodanno di una vera e propria spedizione punitiva messa in atto da una banda di balordi, entrati nel pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele e determinati a "punire" il dottore che aveva commesso lo "sgarro": oggi Rosario Puleo, vittima del pestaggio, ha raccontato al Corriere quei drammatici momenti. E' stato costretto a lasciare la città per paura di nuove ritorsioni: "Mi hanno lasciato solo. Già la notte del pestaggio quando ho dovuto chiamare dei familiari perché mi scortassero fino a casa. Poi, quando hanno arrestato il capobanda e denunciato altri quattro dello squadrone composto da almeno dieci persone, dalla polizia è arrivato il consiglio di allontanarmi. E io sono andato via con moglie e figli…".

Il timore che la vicenda venga archiviata come un banale atto di violenza è forte, anche perché in verità non si tratta di un caso isolato: nei mesi scorsi un'infermiera era stata picchiata perché accusata di aver rubato un gioiello a una paziente, mentre un'altra dottoressa era stata aggredita per essersi rifiutata di rilasciare un falso certificato di malattia: "Stavo visitando una paziente. Questo signore (l'aggressore, ndr) irrompe in ambulatorio alle 21.20 e pretende dati che non potevo certo riferire. Al rifiuto del medico, l’energumeno va via, per poi ripresentarsi altre tre volte sempre accompagnato. L'ultima volta, il capobanda è "spalleggiato dallo squadrone. È il raid della punizione. Pochi secondi e mi ritrovo ammaccato, gli occhi pesti, a terra, senza possibilità di reagire perché circondato".

Per la spedizione punitiva è stato tratto in arresto Mauro Cappadona, 47 anni, pregiudicato, anche se adesso gli inquirenti sono sulle tracce degli altri energumeni, tra i quali un operatore del 118 fuori servizio, che ha attivamente collaborato con i picchiatori.

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