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Sparisce pinza dall’ospedale. I medici la cercano in tre neomamme

L’episodio è avvenuto all’Ospedale san Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. A denunciare il fatto è stata una delle tre mamme.
A cura di Davide Falcioni
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pinza

"Qualcuno ha visto le pinze"? Dev'essere stata questa la domanda che si sono fatti medici e infermieri dell'Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, prima di fare mente locale, ricordare che gli ultimi interventi fatti erano parti cesarei e "sbiancare" al pensiero che le pinze siano rimaste nella pancia di una delle mamme. A raccontare l'episodio è stata una di loro, sottoposta insieme alle altre donne a un esame radiologico: "Sono stata sottoposta a esami radiologici poche ore dopo il parto cesareo e senza sapere per quale motivo", spiega Ida Lenza mamma di una bimba. Un racconto sofferto ma dettagliato il suo. "Ho partorito il 30 gennaio scorso – ricorda – era ancora un po’ stordita e dolorante per l’intervento quando, il giorno dopo, il primario comunica a me e all’altra ragazza che era nel letto accanto al mio e aveva partorito anche lei nella mia stessa mattinata, che dovevano fare un esame e quindi dovevamo essere portate in Radiologia. Ci siamo preoccupate e abbiamo chiesto spiegazioni. Il medico ci ha detto che era necessario senza fornirci dettagli. Solo successivamente, quando abbiamo capito il motivo, ci siamo informate e abbiamo saputo che i sanitari dovevano chiederci il consenso informato. Invece nessuno ci ha spiegato il perché di quegli esami e se volevamo farli".

E ancora: "Ci hanno portato con tante difficoltà legate ai dolori post cesareo in Radiologia. Solo poche ore dopo, una volta al nido per allattare i nostri bambini, abbiamo incontrato altre due mamme, una aveva fatto l’esame come noi e l’altra no. In realtà dovevo farlo anche io – spiega Veronica Valente – ma non mi hanno chiamata. Quando il primario è venuto a visitarmi in reparto gli ho chiesto perché solo io non avevo fatto le radiografie visto che anche io come le altre avevo partorito nella mattinata del 30 gennaio. E qui ho avuto la sorpresa. Mi ha risposto: perché abbiamo trovato la pinza».

Veronica, come Ida, ancora si innervosiscono nel ricordare quei momenti. "Mi è uscito spontaneo chiedere al medico se stesse scherzando – prosegue Veronica – ma lui mi ha detto: non perché dovrei scherzare?".

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