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Sostenitore Isis pubblica l’indirizzo del Navy Seal che uccise Bin Laden

Un britannico simpatizzante dell’Isis ha diffuso l’indirizzo di Robert O’Neil, l’ex Navy Seals americano che ha sostenuto di aver ucciso Osama Bin Laden, esortando i “fratelli negli Usa” di ucciderlo.
A cura di S. P.
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Un sostenitore britannico dell'Isis ha pubblicato su Internet il nome e l'indirizzo di Robert O’Neil, l’ex Navy Seal che il 2 maggio del 2011 uccise Osama Bin Laden ad Abbottabad, in Pakistan. Rendendo noto il suo indirizzo, il simpatizzante dello Stato Islamico ha anche chiesto ai jihadisti americani di assassinarlo. La notizia è stata riportata dai media britannici. Il Mirror riferisce di avere controllato alcune chat sui social media e di avere individuato diversi utenti che hanno rilanciato un file con le istruzioni per ritrovare l’ex Navy Seal O'Neil. Tra questi utenti figura anche un britannico – il cui nome è sconosciuto – che ha definito O'Neil come “l'obiettivo numero uno”, chiedendone l'uccisione immediata. “Lascio questa informazione su Robert O'Neil ai miei fratelli in America e ad al Qaeda negli Stati Uniti, obiettivo numero uno a cui dare la caccia e da uccidere”, ha scritto il sostenitore dell'Isis. Nel messaggio si legge anche che O'Neil “ora viaggia per l'America, parlando in seminari in cui si vanta di aver ucciso lo sceicco Osama”. Dopo essere stato rilanciato diverse volte, il messaggio è stato bloccato dalle società che controllano i social media.

Chi è Robert O’Neil – Robert O’Neil ha affermato di aver sparato a Bin Laden in un documentario intitolato “The Man Who Killed Osama Bin Laden”. Da allora l'uomo vive protetto e si è separato dalla moglie a causa della preoccupazioni per la sicurezza. Il militare ha lasciato le forze armate americane nel 2012 e ha fondato un'organizzazione di beneficenza chiamata “Your Grateful Nation”, che aiuta i veterani delle forze armate speciali che si sono ritirati. Per aver parlato del blitz che ha portato all’uccisione di Osama Bin Laden in Pakistan O’Neil è anche finito sotto indagine con l’accusa di aver rivelato informazioni segrete.

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