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Sorelle scomparse ritrovate dopo 36 anni: la madre è morta prima di sapere la verità

Uscite di casa nel 1981 sono state ritrovate solo nel 2017: la svolta delle indagini è arrivata grazie ad un colpo di fortuna.
A cura di Redazione
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Anna e Kym Hakze.
Anna e Kym Hakze.

Tempi lunghissimi per allertare la polizia e indagini che sono dovute partire da molto lontano per tessere le fila di quella che, come riconosciuto dallo stesso sergente che ha diretto l'investigazione, è una storia fuori dal comune. Anna e Kym Hakze vivevano nella provincia di Alberta, nell'entroterra del Canada, quando nel 1981 – 36 anni fa – sono uscite di casa e scomparse. I rapporti con la madre erano tesi, mentre il padre non era più in vita. Il sospetto che fossero semplicemente andate via doveva essere molto credibile se la madre si decide a denunciare la scomparsa solo nel 2003, ossia dodici anni dopo l'ultima volta che le aveva viste.

La polizia si trova così a dover ricostruire un caso complicato partendo con dodici anni di ritardo. Le ipotesi non possono che essere le più pessimistiche e così le autorità considerano plausibile che siano state vittime del serial killer Robert Pickton. L'esame del Dna sui cadaveri che l'assassino aveva interrato nella sua fattoria a Port Coquitlam smentiscono la possibilità che Anna e Kym siano tra le vittime. Nonostante i decenni siano trascorsi, la polizia riesce a procurarsi le impronte digitali delle due donne e a inserirle nella banda dati delle persone scomparse. Anche in questo caso, il tentativo è un buco nell'acqua.

Si continua a cerca e la svolta viene offerta nel 2012 dal caso: l'attenzione della polizia ricade su una donna di nome Anna Hakze, ma si tratta solo di un'omonimia. Ciononostante gli agenti notano un ritaglio di giornale custodito dalla signora, in cui si recensisce un libro scritto e firmato dalla "vera" Anna. E' una pista: si cerca nel mondo dell'editoria e si scopre che Anna è una scrittrice, sebbene firmi le proprio opere con uno pseudonimo. Nel frattempo, 2013, muore la madre senza mai sapere che fine abbiano fatto davvero le due figlie con cui aveva litigato 32 anni prima.

Nel 2015 la polizia prova con un annuncio su Facebook: "Sappiamo che vi siete rifatte un'altra vita, ma vogliamo sapere se è tutto ok. Non daremo i vostri contatti a nessuno e non divulgheremo dove vi trovate, ma vogliamo avere una conferma che state bene per poter chiudere il caso". Ma sarà una "soffiata" a permettere alla polizia di arrivare alle due donne, ormai residenti negli Stati Uniti. Anna e Kym si dicono esterrefatte e totalmente inconsapevoli di essere state al centro di un'indagine, ma rifiutano – almeno per il momento – di far divulgare alla propria famiglia di origine i dettagli su residenza e contatti. Scott Woods, sergente della Polizia di Lethbridge, riconosce che "dopo tanto tempo è molto inusuale riuscire a dare una buona notizia alla chiusura di un caso del genere".

Morti il padre e la madre, del ritrovamento delle due donne può gioire il loro fratello, Ken Hakze, 57 anni: "Quando mi hanno dato la notizia sono rimasto senza parole. Abbiamo sempre sperato fossero vive. Spero ci diano una seconda possibilità, sono così triste per aver perso tutto questo tempo per un motivo che non mi è tuttora chiaro. Quello che voglio adesso è vederle". L'uomo si dice felice e lascia i suoi contatti alla polizia, affinché arrivino ad Anna e Kym che sceglieranno se e quando riallacciare i rapporti.

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