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“Sono l’unico ginecologo non obiettore del Molise, difendo il diritto ad abortire in modo sicuro”

In un’intervista a Repubblica, Michele Mariano, l’unico ginecologo non obiettore di tutta la regione Molise, spiega le difficoltà dell’essere un non obiettore, per quale motivo sostiene sia giusto il bando delle polemiche emanato dalla Regione Lazio, ma racconta anche di quanto sia felice quando una donna sceglie di tenere il bambino e non procedere con l’Ivg.
A cura di Charlotte Matteini
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aborto illegale

In Molise, la regione con la più alta percentuale di ginecologi obiettori di coscienza di tutta Italia, esiste un solo medico disposto ad eseguire interruzioni volontarie di gravidanza in tutto il territorio. Il suo nome è Michele Mariano, 65 anni, è il ginecologo non obiettore a capo dell'unica struttura regionale esistente, ospitata dall'ospedale Cardarelli di Campobasso, dedicata alle Ivg. "Io reggo, reggo. Ma non è giusto. E infatti proporrò alla regione Molise di indire concorsi per non obiettori come ha fatto il Lazio. Faccio 400 aborti l'anno, sono l'ultimo ginecologo non obiettore rimasto in tutto il Molise. Niente ferie, niente riposi, niente. Reperibilità totale. Estate e inverno. Così, ogni giorno. E ho già 65 anni. Eppure sapete qual è la mia più grande soddisfazione? Quando una donna sceglie di tenerlo il bambino. Quando lo fa nascere. Perché questo mestiere io l'avevo scelto per far venire al mondo i figli, non per eliminarli", racconta Mariano in un'intervista concessa al quotidiano La Repubblica.

"Qui il 94% dei ginecologi, ma anche di anestesisti, infermieri, ostetriche è obiettore. E poi fosse solo il Molise. Ormai da me arrivano anche donne dalle regioni vicine. Sicuramente c'è chi ha degli ostacoli morali e di certo gli aborti sono la parte meno gratificante del nostro lavoro. Ma la verità, scomoda, è un'altra: chi fa aborti non fa carriera. L'ho vissuto sulla mia pelle", prosegue Mariano. "Dovevo diventare primario di Ginecologia, ma quando la precedente amministrazione ha stipulato un accordo con l'università cattolica, sono diventato scomodo".

Seppur da molti anni ormai esegua interruzioni di gravidanza al Cardarelli di Campobasso e sia diventato il capo della struttura dedicata, Michele Mariano racconta le difficoltà della sua professione e della sua scelta, che l'ha portato, a causa dell'ostruzionismo, non solo a non poter fare carriera, ma a essere impiegato solo ed esclusivamente per eseguire gli aborti. "Chiariamoci, io sono fiero della mia struttura, le pazienti qui sono trattate con ogni riguardo. Ma non ho più potuto più seguire un parto, fare un cesareo, insomma far nascere i bambini. Ed è dura".

Mariano spiega inoltre di continuare a fare questo lavoro, anche se duro, perché "faccio parte della generazione che ha voluto questa legge. Perché non voglio che le donne tornino all'aborto clandestino e muoiano nelle mani di chissà quali macellai. Questo non vuol dire che quando sopprimo una vita sono contento. Figuriamoci. Quel feto potrebbe diventare un bambino, come negarlo? Io sono ateo, ma sono un medico e conosco la scienza. Però difendo il diritto delle donne di poter abortire e in modo sicuro. Ma quando qualche donna ci ripensa, per me è una festa. Io provo sempre a capire se c'è un margine per evitare l'aborto. Alcune mamme hanno dato ai loro figli il mio nome. ‘Dottò è vivo grazie a voi'".

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