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Sonia Bergamasco si racconta: da Strehler fino a “La meglio gioventù” (VIDEORITRATTO)

L’attrice milanese Sonia Bergamasco, Nastro d’Argento per “La meglio gioventù” e Premio Eleonora Duse, è in scena alla Galleria Toledo di Napoli con lo spettacolo “Salmo della gioventù”. Siamo andati a trovarla per farci raccontare vent’anni di straordinaria carriera.
A cura di Andrea Esposito
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In occasione del passaggio a Napoli, alla Galleria Toledo (17-19 aprile), dello spettacolo “Salmo della gioventù”, concerto in versi liberamente tratto da Amelia Rosselli, ideato e interpretato da Sonia Bergamasco, abbiamo intervistato l’attrice milanese per farci raccontare oltre vent’anni di carriera: dagli esordi sotto guida di Giorgio Strehler, alle esperienze con registi come Glauco Mauri, Massimo Castri e Carmelo Bene, fino al successo del film “La meglio gioventù” che gli è valso il Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista. Tra i molti altri riconoscimenti, lo scorso anno le è stato assegnato il Premio Eleonora Duse.

Diplomata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano in pianoforte e alla Scuola del Piccolo Teatro in recitazione, Sonia Bergamasco ha debuttato nell’”Arlecchino dei giovani” diretto da Strehler ed è stata la Fatina dell'edizione teatrale e televisiva del “Pinocchio” di Carmelo Bene. Nel cinema, lavora con Silvio Soldini, Giuseppe Bertolucci, Bernardo Bertolucci, Marco Tullio Giordana. In tv ha partecipato alla serie “Tutti pazzi per amore” e “Una grande famiglia”, tuttora in programmazione, dirette entrambi da Riccardo Milani e scritte da Ivan Cotroneo.

“Salmo della gioventù” è – come ci ha raccontato la Bergamasco – “un concerto in versi, una forma di teatro di poesia, una possibilità di portare in scena dei versi non semplicemente leggendoli, ma entrando nel ritmo e nelle pulsazioni di Amelia Rosselli”. Sul palco insieme all’attrice il musicista Rodolfo Rossi che con il suo set di percussioni compone una partitura di suoni che dialoga con il suo corpo e la sua voce. "Credo –  prosegue la Bergamasco – che la poesia viva soprattutto in voce, una poesia letta è una possibilità, mentre una poesia detta consente a tutti di entrare in contatto con un corpo poetico”.

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