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Sondaggi: M5S torna ad essere il primo partito d’Italia. Largo consenso per Di Maio e Gentiloni

Secondo Atlante Politico di Demos, il Movimento 5 Stelle è tornato in testa ai sondaggi e con il 28.1% dei consensi è di nuovo il primo partito d’Italia. Per quanto riguarda la fiducia personale nei leader, il presidente Paolo Gentiloni è in testa con il 49% dei consensi, seguono Emma Bonino e Di Maio.
A cura di Charlotte Matteini
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Il Movimento 5 Stelle torna nuovamente a essere il primo partito d'Italia, sopra il Partito Democratico. Secondo un recente sondaggio condotto da Atlante Politico di Demos per Repubblica, nel corso delle ultime settimane sarebbe cresciuto sensibilmente il consenso attorno al Movimento 5 Stelle e, soprattutto, al leader e presunto futuro candidato alla presidenza del Consiglio Luigi Di Maio. Dall'altro lato, però, sebbene il consenso del segretario del PD, Matteo Renzi, sia in calo, allo stesso tempo cresce la fiducia nei confronti dell'attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Scrive Ilvio Diamanti:

Sul piano degli orientamenti di voto, rispetto allo scorso giugno, si assiste a una maggiore concentrazione dei consensi intorno ai due principali partiti, PD e M5S. Entrambi si rafforzano, negli ultimi mesi. Soprattutto il M5S, che cresce di circa 2 punti. Oggi, con oltre il 28%, è il primo partito. Più di un punto sopra al PD di Matteo Renzi. Dietro, nel Centro-destra, non cambia molto. La Lega e i Fratelli d’Italia appaiono stabili. Fra 13 e 14%. Ma Forza Italia scivola di oltre un punto. Superata dalla Lega di Matteo Salvini. A sinistra del PD, di scissione in scissione, il panorama appare confuso. Frammentario. Articolo 1-MdP, guidato da Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza, perde qualcosa. Ora è poco sotto il 4%. Il Campo Progressista di Giuliano Pisapia si attesta al 2%. Anch’esso in calo. Poco più su, al 2,5%, c’è Sinistra Italiana, insieme alle altre formazioni dell’area. A loro volta in de-crescita.Fra gli altri, al Centro, AP di Alfano si aggrappa, a fatica, al 2%.

Il recente sondaggio di Demos, dunque, descrive una sorta di "bipolarismo imperfetto", che da un lato vede il Pd e le forze di centrosinistra vicine, tutte insieme, al 40%, e dall'altro il Movimento 5 Stelle che paradossalmente trae la sua rinnovata forza elettorale dalle divisioni delle altre coalizioni. L'insoddisfazione verso l'attuale classe politica sembra essersi accentuata e questo sta aiutando il Movimento 5 Stelle, che infatti cresce nei sondaggi. Per quanto riguarda il centrodestra, invece, la coalizione Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia si attesterebbe al 30% dei consensi circa.

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La fiducia nei confronti del Governo Gentiloni – sebbene i consensi personali del presidente del Consiglio siano in crescita, toccando quota 49% – appare limitata. La fiducia nell'esecutivo è leggermente superiore rispetto al livello raggiunto al momento dell'investitura, lo scorso dicembre. Stando ai risultati dei recenti sondaggi, l'elettorato italiano sembra in cerca di stabilità e rassicurazione, "sentimenti ben interpretati – e rappresentati – da Gentiloni. Un leader impopulista – come ho scritto altre volte – in tempi di populismo intenso e diffuso. Non per caso, nella graduatoria dei leader, dopo di lui, incontriamo Emma Bonino, una leader estranea alla politique politicienne. Mentre, a notevole distanza, per grado di fiducia (intorno al 35-37%), si collocano Giorgia Meloni, Matteo Salvini, e Luigi Di Maio (il leader maggiormente in crescita di consensi). Accanto a Matteo Renzi. In lieve ripresa. Tutti, in diversa – e più evidente – misura, populisti. Peraltro, ben più comunicativi e appariscenti di Gentiloni. Tutti gli altri leader politici dispongono di un credito più limitato. Pisapia vicino al 30%. Alfano: poco sopra il 20%. Speranza: poco sotto. Fra gli altri, però, si distingue il ministro Marco Minniti. Oggi sotto osservazione critica per l’azione di contenimento degli sbarchi. Definito, dai critici, lo sceriffo. Ma anche per questo apprezzato. A destra. E non solo", scrive Diamanti.

Nonostante l'apprezzamento e il largo consenso raccolto nel corso di questi mesi, Gentiloni non è però al momento un papabile candidato presidente del Consiglio alle prossime elezioni né il lizza per essere il capo di coalizione o di partito e il candidato ufficiale rimane comunque Matteo Renzi. Nel centrodestra, invece, la situazione appare più frastagliata: "Silvio Berlusconi non è candidabile, ma appare l’unico in grado di raccogliere consensi trasversali fra gli elettori della coalizione (e anche oltre). Matteo Salvini è sostenuto da oltre un terzo della base di Centro-destra, ma fatica ad attrarre consensi oltre i confini della Lega. Come, a maggior ragione, Giorgia Meloni all’esterno dei Fd’I". Per quanto riguarda, infine, il Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio appare saldamente in testa alle preferenze degli elettori del M5S.

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