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Sondaggi elettorali: il Movimento 5 Stelle ad un passo dal PD

Le anticipazioni del sondaggio elettorale della SWG rivelano l’ulteriore crescita del Movimento 5 Stelle, orami a soli 3 punti dal Partito Democratico. PDL inchiodato al 15%.
A cura di Redazione
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Mentre manca pochissimo al voto delle elezioni regionali in Sicilia, con il testa a testa fra Musumeci e Crocetta (e l'annunciato boom di Cancelleri per il Movimento 5 Stelle), nella trasmissione Agorà, in onda dal lunedì al venerdì su Rai3, è stato diffuso l'ultimo sondaggio realizzato dalla SWG circa le intenzioni di voto degli italiani. Stando a quanto comunica l'istituto, dunque, il Partito Democratico si confermerebbe il più votato, con il 25,4% dei consensi (in leggero calo rispetto alla settimana precedente): un dato tutto sommato positivo per i democratici, ma lontano da quel 29,6% della rilevazione dell'Istituto Ipsos (diffuso solo martedì durante Ballarò).

A volare è ancora il Movimento 5 Stelle, con l'effetto traino dello sbarco in Sicilia di Grillo che porta i consensi al 22%, a soli 3 punti percentuali dal PD. In timida risalita il Popolo della Libertà che, a poche ore dall'annuncio di Silvio Berlusconi di rinunciare alla candidatura alle politiche del 2013, fa segnare un recupero dello 0,7% e si colloca al 15% dei consensi. Stabile intorno al 6% la Lega Nord, con la cura Maroni che sta evitando il disfacimento e salvaguardando i voti degli irriducibili. In flessioni Sinistra Ecologia e Libertà (5,3%), così come l'Unione di Centro (4,9%), l'Italia dei Valori (4,1%) e Futuro e Libertà (2,3%).

Uno scenario destinato a mutare dopo le elezioni regionali in Sicilia, il vero momento di svolta possibile nella lunga campagna elettorale delle politiche del 2013. Ad attendere con ansia il risultato dell'elezione all'Ars, infatti, non vi solo Grillo, consapevole che un exploit di Cancelleri potrebbe avere un effetto domino sui tanti indecisi e delusi, ma anche Angelino Alfano, che si gioca gran parte del suo futuro politico e deve guardarsi dal fuoco (non più amico) di Micciché, sostenuto dal Presidente della Camera Gianfranco Fini. Allo stesso tempo, se Crocetta dovesse perdere il confronto, si aprirebbe una lunga stagione di polemiche (l'ennesima) per il Partito Democratico, ancora una volta incapace di gestire senza forzature una normale fase di transizione politica.

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