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Sondaggi elettorali: cresce la fiducia degli elettori in Di Maio. Nel Pd Gentiloni straccia Renzi

Secondo quanto descritto da una recente analisi dell’Istituto Piepoli, la fiducia degli elettori in Renzi sarebbe scesa ben al di sotto del 30% dei consensi, toccando quota 27%. Allo stesso tempo, però, si rafforzano i leader avversari: Luigi Di Maio tocca quota 30%, Matteo Salvini registra un 26% delle preferenze, Beppe Grillo il 23%, Silvio Berlusconi risulta fermo al 18%. Vera sorpresa, l’attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che registra un alto grado di fiducia toccando quota 40%
A cura di Charlotte Matteini
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La fiducia degli elettori nei confronti dell'ex presidente del Consiglio e attuale segretario del partito di maggioranza, Matteo Renzi, è in calo. A descrivere il trend negativo è un recente sondaggio elaborato dall'Istituto Piepoli pubblicato il 3 settembre sul quotidiano La Stampa. Secondo quanto evidenziato dall'analisi di Piepoli, la fiducia in Renzi sarebbe scesa ben al di sotto del 30% dei consensi, toccando quota 27%. Allo stesso tempo, però, si rafforzano i leader avversari: Luigi Di Maio tocca quota 30%, Matteo Salvini registra un 26% delle preferenze, Beppe Grillo il 23% mentre Silvio Berlusconi è in netto calo, fermo al 18%. Vera sorpresa, invece, è l'attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che registra un alto grado di fiducia toccando quota 40%. Secondo il recente sondaggio condotto dall'Istituto Piepoli, a livello di intenzioni di voto, se si andasse ora alle urne, "si registrano un buon assestamento per Partito democratico, Sinistra Italiana, Lega Nord e Movimento 5 Stelle e un certo ristagno per il Movimento Democratico e Progressista, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Alternativa Popolare".

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"Nella prima domanda abbiamo testato chi vince tra Luigi Di Maio, Matteo Renzi, Silvio Berlusconi e Angelino Alfano. E nella seconda domanda abbiamo rivolto il test cambiando una sola faccia, sostituendo Matteo Renzi con Paolo Gentiloni. Il risultato che è derivato dai due confronti meriterebbe forse una seria meditazione da parte dei nostri leader: nel primo confronto infatti Luigi Di Maio vince quasi senza combattere sul secondo in classifica Matteo Renzi (24% per Di Maio, 7 punti percentuali di differenza a favore del grillino ci sembrano un abisso incolmabile), mentre nel secondo confronto il potenziale candidato premier M5S risulta essere sempre vincitore su Paolo Gentiloni, ma non in maniera decisiva (22% per Di Maio contro il 18% di Gentiloni). La differenza tra i due leader risulta di appena quattro punti, un gap quindi colmabile" ha spiegato Piepoli.

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