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L'omicidio Meredith Kercher

Sollecito: “Ho ricevuto 66mila euro dalla Regione Puglia, ora sogno i figli”

Raffaele Sollecito, assolto in via definitiva per l’omicidio di Meredith Kercher, riparte da un finanziamento che gli servirà per realizzare un progetto per commemorare i defunti. Al Corriere della Sera l’ingegnere di Giovinazzo ha raccontato la sua nuova vita.
A cura di Susanna Picone
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Dopo il suo ultimo libro, “Un passo fuori dalla notte”, Raffaele Sollecito – l’ingegnere pugliese assolto definitivamente dall’accusa di aver ucciso la studentessa inglese Meredith Kercher a Perugia – sta continuando a raccontare la sua storia e la sua nuova vita. L’ultima intervista il 31enne di Giovanizzo l’ha rilasciata al Corriere della Sera. All’appuntamento con il giornalista a Bisceglie Sollecito si è presentato con una Porsche nera (che però, ha detto il giovane, appartiene a un avvocato amico di famiglia) e da lì ha iniziato a descrivere la sua nuova vita. Attualmente Sollecito vive a Bisceglie con Francesco e Mara, il padre e sua moglie: “Con loro trascorro i momenti più sereni. Il bacio di papà al mattino, Mara che mi dice che le mie cose sono pulite e stirate nei cassetti. La normalità. Finalmente libero di uscire e vivere come i ragazzi della mia età”. Gioca a rugby e non guarda la tv perché gli “mette ansia”.

Ha realizzato una sorta di social network che nasce per la commemorazione dei defunti – L’ingegnere ha spiegato di voler ripartire con un suo progetto grazie a un finanziamento ottenuto dalla Regione Puglia: “Ho vinto un bando della Regione Puglia per le nuove iniziative di impresa, riservato agli under 35 disoccupati. Avevo i requisiti. Me l’hanno comunicato dopo la sentenza di Cassazione. Mi danno 66 mila euro per tre anni, la metà a fondo perduto. Ho progettato un portale online con una App, una sorta di social network che nasce anche per la commemorazione dei defunti. Mi era venuto in mente quando ero in prigione a Terni e pensavo a mia madre: non poter andare sulla sua tomba, essere così lontano da lei mi faceva stare male. È nata allora l’idea di Memories, una società a responsabilità limitata semplificata, ed è subito piaciuta al professor Alfredo Milani, il mio angelo custode”. Sollecito ha detto che assumerà due persone e che ha due stagisti del Politecnico di Bari per sviluppare il software: “Saremo operativi nei primi mesi del nuovo anno”. Il ragazzo ha poi spiegato che vuole mettere le telecamere di sicurezza: “Può sembrare che voglia controllare i dipendenti, in realtà voglio solo che non mi capiti più quello che mi è successo, desidero avere prove certe”.

Il suo futuro e il rapporto con Amanda Knox – Parlando del suo futuro Sollecito ha detto di vedersi in un futuro sposato, con un numero imprecisato di figli e una società di successo. Nel corso dell’intervista Sollecito ha anche ricordato Amanda Knox dicendo di non considerarla un’amica ma una conoscente, anche se restano legati da una esperienza forte: “È curiosa di leggere il libro, mi ha chiesto di mandarglielo”, ha spiegato. Insieme ad Amanda Knox Sollecito era stato condannato nel 2008 per l’omicidio di Meredith Kercher. È stato poi assolto in Appello nel 2011 e di nuovo condannato nel 2014 dopo l’annullamento della sentenza di secondo grado. Infine il giovane pugliese è stato assolto in via definitiva dalla Cassazione il 27 marzo del 2015.

Un desiderio? Andare al concerto di Marilyn Manson – Della sua vicenda processuale parlerà sabato al Congresso dei Radicali a Chianciano: “Mi sono iscritto al partito perché credo nelle loro battaglie e vorrei che non ci fossero altre vittime come me”. Il risarcimento? “Non l’ho ancora chiesto. Ho letto che avrei diritto a un risarcimento di 500 mila euro: questa cosa mi fa sorridere amaro, perché la mia famiglia tra legali e perizie ha speso più di un milione e 300 mila euro”. Infine, al Corriere della Sera, il giovane ha ammesso di avere un desiderio: “Il 9 novembre Marilyn Manson canta a Firenze, è tutto esaurito. Secondo lei qualcuno mi può aiutare ad andarlo a vedere?”.

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