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Soldipubblici.gov.it, arriva il sito del governo per la trasparenza nella PA

Il portale ideato da Palazzo Chigi che dovrebbe permettere ai cittadini di verificare tutte le spese delle amministrazioni pubbliche e locali.
A cura di Biagio Chiariello
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Chi li spende? Per che cosa? A queste due domande-base cerca di rispondere il sito del Governo soldipubblici.gov.it. L’obiettivo è proprio quello di dare la possibilità a tutti i cittadini di consultare le spese della pubblica amministrazione. Matteo Renzi lo aveva già anticipato ad inizio dicembre. Ieri l’annuncio ufficiale a Che Tempo Che Fa, che ha peraltro contribuito indirettamente a mandare il sito in crash, vista la mole di collegamenti simultanei sul portale. Ora comunque il sito è tornato online e, come si può vedere, nella home page campeggiano tre numeri: il totale delle spese sostenute da Province, Comuni e Regioni nel 2014 (24 miliardi di euro, manca però la Sanità), le spese delle sole Regioni (quasi sette miliardi), quelle dei Comuni (poco più di sei miliardi).  A seguire, cliccando sui risultati si aprono schede di dettaglio sia testuali che grafiche. Va specificato che soldipubblici.gov.it non mostra le cifre dei dati di bilancio, quindi delle spese che ogni amministrazione intende fare, ma gli effettivi pagamenti riferiti alla data nella quale sono stati eseguiti realmente. Numeri che verranno aggiornati mese per mese.

Come funziona Soldipubblici.gov.it

I dati si basano sul sistema SIOPE (“Sistema operativo delle operazioni degli enti pubblici”), frutto di una collaborazione tra Banca d’Italia e Ragioneria Generale dello Stato, che mette insieme i pagamenti giornalieri delle diverse PA attraverso una serie di circa 250 codifiche gestionali disponibili su siope.tesoro.it. L’idea è quella già sperimentata in molti Paesi, su tutti la Gran Bretagna di Cameron, che ha già scelto da anni la strada della trasparenza e dell'accessibilità per gli atti delle pubbliche amministrazioni. L’obiettivo globale era in mode che sindaci, presidenti di Regione e amministratori in generale facciano maggiore attenzione ai costi e soprattutto agli sprechi. Il progetto è patrocinato dall'Agenzia per il Digitale, della presidenza del Consiglio dei ministri.

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