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Siria, rapiti tre giornalisti spagnoli

I tre sono stati sequestrati nell’area di Aleppo: si teme che siano nelle mani di miliziani dell’Isis.
A cura di Davide Falcioni
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Sono giorni di tensione e paura in Spagna per la sorte di tre giornalisti freelance – Antonio Pampliega, José Manuel Lopez e Angel Sastre – di cui da nove giorni non si hanno notizie. Dopo aver prudentemente atteso, martedì l’Associazione della stampa (Fape) di Madrid ha lanciato l’allarme rapimento, con il sospetto che i tre possano essere finiti nelle mani dello Stato Islamico o di un'altra organizzazione terroristica attiva nel nord del Paese, dove i reporter si trovavano l'ultima volta che sono stati sentiti.

Il Ministro degli Esteri iberico " è al corrente della situazione e sta lavorando sul caso", mantenendo naturalmente quel riserbo necessario in situazioni complesse come queste. Secondo fonti diplomatiche i primi canali sono stati aperti con la Turchia, più di una volta accusata di aver aiutato i miliziani dell'Isis che combattono contro Bashar al Assad. "Non sappiamo se fossero insieme a fare il loro reportage ad Aleppo, dove altri tre giornalisti spagnoli sono stati rapiti un anno fa", ha spiegato Elsa Gonzales, il presidente di Fape.

Abc online spiega che i tre reporter hanno dato notizie dalla Siria l'ultima volta il 12 luglio, quando si trovavano ad Aleppo. da quel giorno non si hanno più notizie e il sospetto che siano stati rapiti è piuttosto fondato: l'area intorno alla città siriana è infatti controllata da numerose milizie jihadiste, alcune delle quali hanno fatto del sequestro di occidentali e del pagamento dei riscatti una delle principali fonti di finanziamento. Quello che è certo è che i tre non erano freelance alle prime armi, avendo lavorato altre volte in zone critiche per testate importanti come El Mundo, El Pais, Efe e con tv private. Antonio Pampliega è considerato uno dei reporter più promettenti del paese, mentre Lopez e Sastre hanno vinto importanti premi giornalistici. Nel 2013 altri quattro giornalisti spagnoli erano stati sequestrati in Siria: Andoni Lubaki, ad Aleppo, Marc Marginedas, a Hama, Javier Espinosa e Ricardo Garcia Vilanova a Tel Habyad, al confine turco. Lubaki è stato liberato dopo un giorno, gli altri tre dopo sei mesi nelle mani dell’Isis.

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