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Siria, raggiunto accordo su cessate il fuoco e aiuti umanitari alla popolazione

Il Gruppo internazionale di sostegno per la Siria ha annunciato una intesa di massima che prevede un cessate il fuoco in sette giorni e l’invio di aiuti da parte dell’Onu alla popolazione intrappolata. La Russia però continuerà a bombardare il territorio Isis.
A cura di Antonio Palma
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Dopo settimane di trattative molto difficili e al termine di una lunga notte di colloqui, finalmente le parti in causa hanno raggiunto un accordo di massima sul cessate il fuoco per portare aiuti umanitari alla popolazione intrappolata nel Paese. L'annuncio è arrivato nella notte da parte del segretario di Stato Usa, John Kerry, uno dei membri del cosiddetto International Syria Support Group, i Paesi sostenitori della Siria. "C'è un risultato oggi, pensiamo di aver fatto dei progressi. Su tutti e due i fronti, le ostilità e gli aiuti. E questi progressi hanno il potenziale di cambiare la vita quotidiana dei siriani" ha dichiarato infatti Kerry al termine dell'incontro che si è svolto a Monaco.

Nel dettaglio, l'accordo per la Siria prevede un cessate il fuoco entro sette giorni da parte di tutte le forze in guerra nel Paese e l'invio immediato degli aiuti umanitari alla popolazione delle città assediate. Dall'accordo ovviamente è escluso lo Stato islamico che non ha partecipato ai colloqui. I primi aiuti umanitari per le città siriane sotto assedio "dovranno arrivare subito, a partire da questa settimana", mentre la cessazione delle ostilità "dovrà aver luogo entro i prossimi sette giorni", ha precisato Kerry. Il documento approvato prevede che sia l'Onu a preparare un piano dettagliato di interventi umanitari nel Paese che sarà sottoposto ad un gruppo ristretto di membri dell'International Syria Support Group per l'approvazione che potrebbe arrivare già oggi.

Anche se non si prevede la fine delle ostilità, la piccola tregua è un risultato importantissimo visto che durante le trattative, a cui hanno preso parte le delegazioni di 17 Stati compresa l'Italia, i russi spingevano per un tregua non prima del primo marzo per portare avanti la loro offensiva su Aleppo a sostegno del regime di Assad. Del resto il ministro degli esteri russo Lavrov ha sottolineato che la Russia non cesserà gli attacchi aerei sullo Stato islamico e le zone controllate da Al Nusra, il gruppo affiliato ad Al Qaeda, che sono escluse dall'accordo.

Ovviamente si tratta di un accordo solo sulla carta che in un Paese così martoriato e con così tanti gruppi in campo non sarà facile far rispettare. "Ciò di cui abbiamo bisogno è vedere nei prossimi giorni azioni sul terreno. Senza una transizione politica, non è possibile arrivare alla pace" ha confermato Kerry consapevole che se l'intesa non sarà attuata pienamente il principale gruppo dell'opposizione siriana potrebbe ritirarsi dalle trattative per i negoziati di pace.

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