602 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’Iraq all’Onu: “Piano di attentati dell’Isis alle metro di New York e Parigi”

Lo ha rivelato il premier iracheno al Abadi parlando all’Assemblea generale dell’Onu in corso a New York. Nella notte nuove incursioni aeree sul territorio siriano.
A cura di Susanna Picone
602 CONDIVISIONI
Immagine

UPDATE: Piano di attentati dell'Isis alle metro di New York e Parig – Cellule dell'Isis starebbero organizzando attacchi terroristici contro Stati Uniti e Francia e in particolare contro obiettivi civili come le metropolitane di Parigi e New York. È l'allarme lanciato dal premier iracheno Haider al Abadi parlando all'Assemblea generale dell'Onu in corso a New York. Il premier ha parlato di "attacchi imminenti" e ha assicurato che i governi francese e americano sono stati già avvertiti dalle forze di sicureza irachene. Dal suo canto però la Casa Bianca non conferma l'allarme per prossimi attacchi terroristici sul suolo americano. L'amministrazione statunitense infatti, interpellata dai media, ha spiegato di non avere conferma dell'allarme lanciato dal premier iracheno. Poco prima di al Abadi, all'Assemblea Generale dell'Onu aveva parlato anche il presidente iraniano Rohani. "Vengo da una parte del mondo che brucia delle fiamme dell’estremismo" ha esordito Rohani, aggiungendo: "Da est a ovest, gli estremisti minacciano i nostri quartieri ricorrendo al sangue e alla violenza. Non parlano un’unica lingua, non sono di un unico colore né di un’unica nazionalità, sono arrivati in Medio Oriente da tutto il mondo". Dopo aver accusato l'occidente di aver armato gli estremisti che "hanno un unico obiettivo, ossia la distruzione della civiltà", il presidente iraniano ha chiarito che per l'Iran "la giusta soluzione al problema arriva dall’interno della regione e non da un intervento esterno".

Terza notte di raid della coalizione Usa contro l’Isis in Siria. Gli attacchi aerei sono stati lanciati nell’est del Paese, contro i depositi petroliferi, fonte di risorse per lo Stato Islamico. I raid miravano proprio agli impianti petroliferi, a confermarlo è stato poi il Pentagono tramite l’ammiraglio John Kirby: “Posso confermare che le forze Usa e i partner arabi hanno lanciato altri attacchi aerei contro i terroristi dello stato islamico”. “Nel  mirino erano 12 siti petroliferi dai quali i jihadisti – ha detto il portavoce – ricavano 2 milioni di dollari al giorno”. Intanto, la Francia di Francois Hollande è sotto choc per la decapitazione di ieri di Hervé Gourvel, l’alpinista francese di 55 anni rapito domenica nelle montagne dell’Algeria. Dall’assemblea generale dell’Onu Hollande ha denunciato un assassinio vile e crudele e ha assicurato che questo gesto non porterà allo stop dei raid aerei francesi contro le postazioni dello Stato Islamico in Iraq. Al contrario, ha detto Hollande, “la mia determinazione è totale e quest’aggressione non fa altro che rafforzarla: continueremo a lottare contro il terrorismo dappertutto e in particolare contro il gruppo dello Stato islamico, che porta morte in Iraq e Siria, perseguita minoranze religiose, stupra, decapita”.

Cameron chiede aiuto all’Iran

Nel frattempo anche la Gran Bretagna di David Cameron appare pronta a unirsi ai raid contro lo Stato Islamico in Iraq. Il primo ministro britannico ha convocato il Parlamento per decidere il via libera: “È giusto che la Gran Bretagna passi a una nuova fase d’azione”, così Cameron dinanzi all’Assemblea generale dell’Onu a New York. “Ecco perché ho convocato il Parlamento, venerdì, per consentire che il Regno Unito partecipi agli attacchi aerei internazionali contro l’Isis”, ha spiegato. Cameron ieri ha chiesto aiuto all’Iran: “Si deve dare all’Iran la possibilità di dimostrare che può contribuire a una soluzione”. Secondo il premier britannico, che ieri ha incontrato il presidente iraniano Hassan Rohani, i leader iraniani potrebbe aiutare a sconfiggere la minaccia dell’Isis.

602 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views