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Siria: l’Ue condanna i raid russi su Aleppo, ma elimina l’ipotesi di sanzioni

I leader europei riuniti in Consiglio hanno eliminato ogni riferimento a possibili sanzioni alla Russia per i raid in Siria. Uscendo dal summit, anche Renzi è intervenuto sulla questione: “Non ha senso parlare di sanzioni alla Russia”.
A cura di Susanna Picone
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Nella sua prima sessione conclusa a tarda notte il Consiglio europeo riunito a Bruxelles ha espresso la sua “ferma condanna” per gli attacchi perpetrati dal regime siriano e dai suoi alleati, in particolare la Russia, contro Aleppo, come si legge nelle conclusioni del vertice. Il Consiglio europeo esorta Mosca e il regime siriano “a porre termine alle atrocità e ad adottare misure urgenti per garantire l'accesso umanitario senza restrizioni ad Aleppo e ad altre regioni del paese”, e “chiede la cessazione immediata delle ostilità e la ripresa di un processo politico credibile sotto l'egida delle Nazioni Unite”. L'Ue sta valutando, secondo quanto emerge dalle conclusioni, tutte le opzioni a disposizione qualora continuassero le atrocità in atto: “Occorre fare tutto il possibile per prolungare il cessate il fuoco, fornire aiuti umanitari alla popolazione civile e creare le condizioni per avviare negoziati su una transizione politica in Siria”. Alla fine comunque i leader dell'Unione europea hanno deciso di non imporre sanzioni alla Russia per i bombardamenti ad Aleppo. L'ipotesi, che era nella bozza del testo finale, sarebbe sparita grazie alla ferma opposizione dell'Italia che, secondo fonti europee, ha lavorato insieme alla responsabile per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini.

Renzi: "Non ha senso parlare di sanzioni" – È stato lo stesso Renzi a spiegare la sua posizione parlando a termine del vertice dicendo che “tutti siamo preoccupati” e spiegando di aver approvato un documento che richiama l'esigenza di arrivare il più velocemente possibile a una tregua vera. Durante la discussione, ha spiegato Renzi, ci sono state “due posizioni diverse: la prima è la posizione di chi parla di sanzioni alla Russia, con riferimento al dossier Ucraino. Questo argomento sarò ripreso alla scadenza della sanzioni” attualmente in corso “che sarà a gennaio 2017”. L'altra posizione è quella dello stesso Renzi: “Io credo – ha detto il premier italiano – non abbia senso inserire anche qui un riferimento a sanzioni contro la Russia”. “Del resto – ha aggiunto – è la stessa posizione che hanno approvato lunedì i ministri degli Esteri” durante il Consigli Ue a Lussemburgo. Renzi ha fatto quindi riferimento alle espressioni trovate nel documento finale secondo le quali i Ventotto “sono concordi nel dire che bisogna esercitare tutte le pressioni possibili perché si faccia un accordo in Siria; ma è difficile immaginare che questo abbia a che vedere con ulteriori sanzioni alla Russia”.

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