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Siria, l’Isis ordina l’evacuazione di Raqqa: “Imminente il crollo della diga di Tabqa”

È la più grande della Siria e in caso di crollo le conseguenze potrebbero essere devastanti. Secondo l’Isis, la colpa è dei bombardamenti della Coalizione internazionale.
A cura di Ida Artiaco
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Cittadini siriani in fuga da Raqqa (Getty).
Cittadini siriani in fuga da Raqqa (Getty).

L'Isis ha ordinato l'evacuazione di Raqqa, una delle sue roccaforti in Siria. Dopo la parziale perdita di controllo sulla città di Mosul, in Iraq, lo Stato Islamico deve fronteggiare così l'ennesima emergenza, questa volta a causa del possibile crollo della diga di Tabqa, sull'Eufrate. Ad annunciarlo è stato lo stesso lo gruppo terroristico tramite la propria agenzia Amaq.

Ma la notizia è stata lanciata anche dal gruppo di attivisti "Raqqa viene massacrata in silenzio", e confermata dall'Osservatorio siriano per i diritti umani. Gli estremisti di Daesh, come riportato nelle ultime ore, sta avvertendo i residenti che la diga è ormai fuori servizio a causa dei bombardamenti della Coalizione internazionale e potrebbe polverizzarsi da un momento all'altro. Il livello dell'acqua del bacino della diga, inoltre, sta salendo, rendendo la situazione ancora più pericolosa. Il crollo, dicono, avrà effetti devastanti, per questo la popolazione deve lasciare le proprie abitazioni il prima possibile.

Quella di Tabqa è la più grande diga della Siria, controllata come la maggior parte della città di Raqqa, dai jihadisti dell'Isis. I ripetuti bombardamenti della Coalizione internazionale hanno messo fuori servizio la centrale elettrica, che fornisce elettricità alla diga, il che ne ha determinato lo stop immediato.

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