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Siria, impresa dei curdi a Kobane: rimossa la bandiera Isis

Le milizie curde dello Ypg nelle ultime ore sarebbero riuscite a conquistare diversi punti strategici con l’appoggio dei raid della coalizione.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante settimane interminabili di assedio, la città di Kobane ai confini con la Turchia continua a resistere all'assalto dei jihadisti dell'Isis in Siria. Contro le più rosee aspettative, infatti, le milizie curde dello Ypg, le Unità di protezione del popolo, hanno lanciato una controffensiva riuscendo a riconquistare diversi quartieri della città e alcuni importanti punti strategici intorno ad essa. Tra questi anche la collina di Tall Shahir, alle porte di Kobane, da dove è stata rimossa la bandiera nera dello Stato islamico issata dagli uomini del califfato la scorsa settimana. Lo riferiscono fonti locali  mentre su Twitter residenti locali pubblicano foto dell’area senza la presenza dei jihadisti. La controffensiva dello Ypg, appoggiata da massici raid aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, sarebbe scattata lo scorso finesettimana e avrebbe portato i curdi a riprendere anche il controllo del villaggio di Tilshahir, quattro chilometri a ovest della città di Kobane. Fonti locali confermano inoltre che i curdi sono riusciti a respingere le forze dell'Isis facendole indietreggiare di circa 4 chilometri verso est. Tuttavia molte zone della città sono ancora in mano ai jihadisti dell'Isis e i combattimenti a Kobane continuano quartiere per quartiere.

Vertice della coalizione internazionale

Intanto però cattive notizie arrivano da Ankara dove il governo turco continua a impedire l'uso delle basi aeree alla coalizione internazionale che bombarda le postazioni Isis. Ankara inoltre ha anche bloccato le armi che i curdi iracheni avevano inviato nella città impedendo che il carico arrivasse a destinazione. I membri della coalizione riuniti a Washington insistono con la Turchia affinché apra le frontiere e l'accesso agli aerei Usa. I 22 Paesi stano studiando una nuova strategia di intervento dopo che l'Isis continua ad avanzare anche in Iraq. "L'incontro è parte di uno sforzo maggiore per integrare le capacità di ciascuna nazione in una strategia più ampia", ha spiegato infatti il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca.

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