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Siria, i disegni dei bambini di Aleppo: corpi a pezzi, bombe e lacrime

Un medico di Aleppo, in Siria, ha pubblicato una foto di un disegno di un bambino di seconda elementare: elicotteri da guerra che sganciano bombe sulle case, i corpi straziati di due vittime, un palazzo distrutto, un uomo mutilato e un altro in lacrime.
A cura di Davide Falcioni
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Quanti sono i bambini come Omran Daqneesh ad Aleppo e in tutta la Siria? Centinaia, forse migliaia: dopo la pubblicazione della foto del piccolo, seduto a bordo di un'ambulanza con la testa ferita, in attesa i cure mediche dopo il bombardamento della sua abitazione, uno squarcio di luce si è aperto sul conflitto civile che da cinque anni insanguina la Siria ed ha provocato già oltre 290mila morti. Improvvisamente, dopo un lungo silenzio, l'opinione pubblica si è finalmente resa conto delle dimensioni del massacro. "Eppure noi medici di Aleppo vediamo ogni giorno decine di bambini come Omran Daqneesh", racconta il dottor Zaher Sahlùl in un lungo articolo pubblicato su The Guardian. "Non c'è giorno in cui non veda bambini colpiti dalla guerra, spesso feriti e traumatizzati in modo così grave che mi chiedo se per loro sopravvivere sia stata veramente una fortuna, o se non sia una maledizione che li accompagnerà per tutta la vita".

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Il medico, poi, mostra un disegno realizzato da un bambino di seconda elementare che, più di mille descrizioni, illustra la situazione ad Aleppo: su un foglio bianco il piccolo ha disegnato degli elicotteri da guerra che sganciano bombe sulle case, mentre in basso si possono vedere i corpi straziati di due vittime, un palazzo distrutto, un uomo mutilato e un altro in lacrime.

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I racconti del medico sono agghiaccianti: come quando dovette comunicare ai genitori di Hamzeh, "il mio primo paziente ad Aleppo", che loro figlio era cerebralmente morto perché aveva una scheggia conficcata nel cervello. O come quando Abdullah, 12 anni, ferito da un barile bomba, gli chiese se "per favore" poteva evitare di infilargli un tubo nel petto senza anestesia. E chissà cosa ne sarà di Omran, il bambino fotografato in ambulanza: "E' stato fortunato – commenta Zaher Sahlùl -: è sopravvissuto senza perdere nessun arto né rimanere cieco. Ma in città ci sono bombardamenti quotidiani e potrebbe rimanere colpito di nuovo tra qualche giorno o settimana".

Onu: "Impossibile portare aiuti umanitari ad Aleppo"

In questo quadro l'inviato dell'Onu in Siria Staffan de Mistura ieri ha annunciato di aver sospeso l'attività della sua task force umanitaria vista  l'impossibilità di portare gli aiuti ai civili: "Nemmeno un convoglio umanitario ha potuto raggiungere la parte assediata", ha sottolineato De Mistura, che ha detto che "quello di cui abbiamo bisogno oggi sono fatti. Il nostro messaggio è chiaro: chiediamo una pausa di almeno 48 ore per Aleppo, per cominciare. Noi siamo pronti, dov'è la pausa?".

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