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Siria, bombardato ospedale di Medici Senza Frontiere a Erbin: due morti

A poco più di un mese dal bombardamento NATO che ha provocato 30 vittime in un ospedale afgano MSF denuncia un nuovo attacco in Siria. Il bilancio è di due morti.
A cura di Davide Falcioni
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A poco più di un mese dal bombardamento da parte dei cacciabombardieri Nato di un ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz, in Afghanistan, l'Ong – specializzata nella cura dei feriti sui campi di battaglia, nel soccorso dei migranti e in quello delle popolazioni dei paesi del sud del mondo – denuncia un altro intollerabile attacco. Dopo i 30 morti dell'ospedale afgano altre due persone sono state uccise a Erbin, in Siria, ancora una volta in seguito a un raid aereo.

Spiega l'Ong in un comunicato diffuso oggi: "Alle 14:30 ora locale di giovedì 19 novembre, un attacco aereo è stato sferrato su Erbin, una delle aree assediate a est di Damasco. Mezz’ora dopo, due missili sono esplosi all’ingresso dell’ospedale di fortuna supportato da MSF nella zona, proprio quando sette persone con ferite di guerra stavano arrivando per un trattamento urgente. Due persone sono rimaste uccise, altre sei persone sono state ferite, portando a 13 il numero totale dei feriti – inclusi due medici che provavano a fornire primo soccorso – mentre la struttura dell’ospedale e un’ambulanza hanno subito dei danni. Uno dei medici ha avuto bisogno di un intervento chirurgico salvavita al torace, mentre l’altro ha subito fratture multiple".

L'organizzazione non governativa non ha fornito dettagli sugli autori del nuovo attacco. Il direttore della struttura sanitaria ha spiegato: "La situazione era caotica. Stavamo iniziando a trattare il primo afflusso di feriti quando improvvisamente altri missili sono esplosi davanti all’ospedale. Non ci siamo resi conto subito che due dei nostri colleghi, che stavano assistendo i feriti all’ingresso, erano stati gravemente feriti. Una situazione drammatica che in un attimo si è aggravata ancora di più.”

Come se non bastasse il giorno seguente, venerdì 20 novembre, altri raid sono stati effettuati nel quartiere di Ein Terma, sempre nell’area assediata della Ghouta orientale. Un ospedale di fortuna supportato da MSF in questa zona ha trattato 17 feriti di guerra e registrato sei persone decedute all'arrivo. "Siamo sconcertati perché, ancora una volta, è stata attaccata una struttura sanitaria con il suo personale medico, mentre fornivano trattamenti salvavita a persone ferite da una campagna di bombardamenti indiscriminati”, ha detto Brice de le Vingne, Direttore delle operazioni di MSF. "Sentiamo il dolore e la disperazione di questi medici, costretti a lottare contro gli eventi che si abbattono così pesantemente su di loro. Giorno dopo giorno, medici e infermieri lavorano sotto assedio e sotto le bombe; hanno a disposizione attrezzature limitate e sono costretti a lavorare in edifici trasformati in ospedali di fortuna. Con due medici di talento gravemente feriti, il numero di medici disponibili per queste comunità che vivono sotto assedio e sotto una pioggia di bombe si è ulteriormente ridotto".

Medici Senza Frontiere aveva di recente fornito all'ospedale di Erbin un kit di farmaci, uno per l'anestesia e un alro per il trattamento della dissenteria. L'ong gestisce sei strutture mediche nel nord della Siria e supporta direttamente più di 100 postazioni sanitarie e ospedali da campo in tutto il paese, con un’attenzione particolare alle aree assediate.

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