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Siria: Aleppo attaccata dall’esercito di Assad, in un solo giorno 168 morti

La repressione di Assad nella città di Aleppo e in altre della Siria continua e il bilancio delle vittime si fa sempre più drammatico. Hollande invita l’Onu a intervenire, il capo dei ribelli chiede armi per combattere contro il regime.
A cura di Susanna Picone
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La repressione di Assad nella città di Aleppo e in altre della Siria continua e il bilancio delle vittime si fa sempre più drammatico. Hollande invita l’Onu a intervenire, il capo dei ribelli chiede armi per combattere contro il regime.

La situazione in Siria è sempre più allarmante e ora dopo ora si aggiorna il tragico bilancio delle vittime di questa guerra civile. L’esercito di Bashar al Assad ha sferrato l’attacco decisivo che ormai si attendeva da giorni invadendo la città di Aleppo, che era stata occupata dai ribelli. Già dalla mattinata di oggi sono ripresi, secondo quanto rende noto l’osservatorio siriano dei diritti umani, violenti combattimenti nella città: gli attivisti parlano di esplosioni avvertite chiaramente. Il bilancio delle vittime è drammatico: nelle ultime settimane l’Osservatorio aveva contato circa 19mila vittime dall’inizio della guerra, numero aumentato vistosamente in questi ultimi giorni raggiungendo quota 20mila.

Da stamane si contano altre vittime – La comunità internazionale temeva un’ecatombe e in effetti solo ieri i morti per i combattimenti in tutto il Paese sono stati 168, 94 di questi erano dei civili, mentre oggi sarebbero già morte 4 persone. Tra le ultime vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Un appello ai “paesi fratelli e amici” per aiutare la Siria arriva dal capo dell’opposizione in esilio, Abdel Basset Sayda, il quale ha dichiarato in una conferenza stampa di aspettarsi un sostegno di qualità per i ribelli: “Vogliamo armi che ci permettano di fermare i carri armati e gli aerei da combattimento delle truppe di Assad”.

I ribelli chiedono armi, Hollande invita l’Onu a intervenire – Per il presidente del Consiglio nazionale siriano Bashar Assad va processato per i “massacri” messi in atto dai suoi miliziani e per lui “non deve esserci riparo”, con queste parole vengono chiamate in causa le responsabilità della comunità internazionale per la guerra in Siria e per quello che sta accadendo in queste ore ad Aleppo. E dalla comunità internazionale è arrivato l’intervento del presidente francese Francois Hollande il quale ha chiesto un rapido intervento dell’Onu affinché possa essere evitato l’ennesimo massacro. Hollande si è rivolto in particolare alla Russia e alla Cina “perché prendano in considerazione che ci saranno il caos e la guerra civile se Assad non sarà fermato”.

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