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Sindacati in piazza contro le scelte del Governo su lavoro e fisco

Cgil, Cisl e Uil in corteo oggi a Roma per protestare contro le politiche economiche del Governo e le scelte in campo lavorativo e fiscale.
A cura di Antonio Palma
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Sindacati in piazza contro le scelte del Governo su lavoro e fisco

Da pochi minuti è iniziata a Roma la grande manifestazione unitaria indetta dai sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil per protestare contro le politiche del lavoro del Governo Monti e per chiedere un cambio di rotta nella politica economica del Paese. "Il valore del lavoro" è lo slogan che apre il corteo partito da Piazza della Repubblica e che arriverà intorno alle 12 a piazza del Popolo, dove è stato allestito il palco per i comizi finali dei tre segretari nazionali, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Oltre 100mila i partecipanti secondo gli organizzatori, arrivati con oltre mille pullman, 4 treni speciali e mezzi privati da tutta la Penisola.

Contro la Fornero e il pasticcio degli esodati – E ‘ evidente che il bersaglio principale degli slogan e degli striscioni è il Ministro del lavoro Elsa Fornero, soprattutto dopo  lo scontro sul numero degli esodati, che ha fatto infuriare tutti i rappresentanti dei lavoratori. Anche i leader di Cgil, Cisl e Uil dal corteo non risparmiano le critiche al Ministro del welfare, "Fornero corregga il suo errore perché gli esodati sono il simbolo dell'iniquità', della spregiudicatezza del governo e sono anche il frutto malefico della mancanza di confronto e di concertazione" ha affermato Raffaele Bonanni, seguito a ruota da Angeletti che ha ricordato che si è scesi in piazza anche per "difendere quelli che stanno perdendo il lavoro o rischiano di perderlo a causa di un governo che ha creato persone che non sanno più se hanno un lavoro o una pensione".

Più crescita e meno tasse – Quello che i sindacati chiedono al Governo è una svolta su occupazione e crescita economica che ponga limite alla sola politica del rigore e all'iniquità fiscale che scarica tutto il peso delle tasse sul lavoro salariato. "Vogliamo una svolta, vogliamo la crescita che non si fa con un aumento di tasse né con una riduzione di stipendi e pensioni" ha detto il leader della Cisl. Dello stesso tono anche le parole di Camusso che ha affermato "La politica di rigore ha prodotto iniquità e non ha dato risposte al lavoro e allo sviluppo, chiediamo un cambiamento dell'agenda nella politica senza il quale non ci potranno essere prospettive per il Paese".

Nuove proteste nelle prossime settimane – I sindacati confederali minacciano di non dare tregua al Governo se non invertirà la rotta delle politiche economiche. "Continueremo a mobilitarci in tutta Italia per il lavoro e per la crescita" ha detto Bonanni, mentre Camusso ha annunciato altre iniziative di protesta da parte dei sindacati a livello territoriale nelle prossime settimane. Piccoli passi avanti sono stati fatti con il decreto sviluppo ammettono dai sindacati, chiedendo però un più incisivo intervento sulle politiche di crescita attraverso una riduzione delle spese dell'amministrazione pubblica e una tassazione maggiore dei patrimoni.

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