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Sigaretta elettronica, il Tar dice stop alla super tassa del 58,5%

Il Tribunale amministrativo regionale ha sospeso la super tassa sulla sigaretta elettronica rimettendosi alla prossima decisione della Corte Costituzionale.
A cura di A. P.
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Per il momento niente super tassa per la sigaretta elettronica. Il Tar del Lazio infatti ha confermato la sospensione cautelare dell'imposta del 58,5% sul prezzo di vendita delle sigarette elettroniche e dei prodotti accessori delle e-cig riscontrando "profili di irragionevolezza" nella normativa introdotta l'anno scorso. Contro la tassa sulla sigaretta elettronica si erano schierati tutti i produttori di liquidi per le e-cig che avevano impugnato il provvedimento davanti al Tribunale amministrativo regionale del Lazio competente in materia. I giudici gli hanno dato ragione e con l'ordinanza di ieri, oltre a bloccare la tassa sulla sigaretta elettronica, hanno anche sospeso il restrittivo regime di produzione e distribuzione delle e-cig, che di fatto era stato equiparato alle normali sigarette per quanto riguarda adempimenti e sicurezza. Sul caso della super tassa del 58,5% sulla sigaretta elettronica ora si dovrà attendere il responso della Corte Costituzionale alla cui decisione si è rimesso il Tar del Lazio.

Soddisfazione da parte delle aziende che producono e commercializzano le sigarette elettroniche che parlano di "una vittoria su tutta la linea", e già da ora chiedono al Governo di "riaprire il tavolo di attuazione della delega fiscale che si era riunito alla fine della scorsa legislatura per rivedere la normativa ed arrivare ad una soluzione condivisa ed equa". "La tassa al 58,5% per la sigaretta elettronica non è sostenibile per un mercato che in due anni ha generato più di 5mila posti di lavoro" ha sottolineato il Presidente di Anafe-Confindustria, Massimiliano Mancini. "Nell'attesa della decisione della Corte Costituzionale, la pronuncia del Tar Lazio consente alle imprese che hanno investito in Italia in un periodo di crisi come l'attuale di continuare a commercializzare i rispettivi prodotti e di conservare i livelli occupazionali dell'intera filiera produttiva e commerciale" ha commentato l'avvocato Fabio Francario, che ha difeso le aziende aderenti ad Anafe-Confindustria nel ricorso al Tribunale amministrativo regionale.

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