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“Si mangia bene, peccato i camerieri di colore”: il titolare fa oscurare il commento razzista

Ristorante perfetto, peccato per i camerieri di colore. In una recensione pubblicata su Google, una cliente del Sikulo Bistrot di Palermo ha giudicato poco consona la presenza di lavoratori stranieri tra il personale. Immediata la reazione del titolare, che ha chiesto al motore di ricerca di oscurare il commento razzista.
A cura di Charlotte Matteini
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Ristorante perfetto, il servizio e il cibo sono stati apprezzati dagli avventori e sembrava che il locale avesse soddisfatto ampiamente le aspettative. Nonostante questo, però, nel rilasciare una recensione del locale su Google, una cliente ha tenuto a sottolineare la presenza di alcuni camerieri di colore in servizio al ristorante – circa 10 su n totale di 27 dipendenti – giudicando la circostanza poco consona. "Si mangia bene, sono gentili ed efficienti. La pizza è buona ma il servizio ai tavoli, svolto da uomini di colore, non mi piace", ha scritto la donna nella recensione dedicata al "Sikulo Bistrot" di Palermo, locale in cui tra i camerieri ha anche giovani ragazzi provenienti da altri paesi, Ghana e Bangladesh soprattutto.

Mauro Pomo, titolare del ristorante, alla lettura della recensione dal sapore razzista rilasciata dalla cliente è rimasto molto amareggiato, tanto che ha chiesto al motore di ricerca di oscurarla: "Nel 2017 ancora vedi queste cose. Noi prendiamo le distanze da certi commenti e da certe persone. Siamo vicini ai nostri ragazzi che ogni giorno lavorano con impegno e sorridono a tutti senza distinzioni", ha scritto sulla pagina Facebook del locale il proprietario, prendendo nettamente le distanze dalla offensiva recensione.

"Non è TripAdvisor ma Google, questo fa ancora più rabbia perché pensavamo che filtrassero le recensioni più che gli altri portali e invece no", spiega Sikulo Bistrot ai tanti commentatori che chiedono informazioni circa questa recensione pubblicata dalla cliente il giorno 15 agosto 2017. "Mi lascia perplesso il tema delle recensioni questo è un esempio lampante di come non ci sia nessun filtro. Ognuno è libero di valutare ed esprimere giudizi, certamente, ma poi vengono fatti passare messaggi come questo che è tendente all'odio razziale e teoricamente è pure perseguibile dalla legge", ha spiegato Pomo a Meridio News. "Sappiamo che si tratta di un cliente abituale, una donna per giunta e di questa zona. Dispiace perché si parla di ragazzi che abbiamo formato. Noi infatti non li teniamo a fare lavori umili, la gente li conosce da sempre e anzi gran parte della clientela viene per loro".

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