2 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Sì alla produzione di cannabis terapeutica in Italia

Parte il progetto che consente la produzione nazionale di cannabis terapeutica che avverrà nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Per Lorenzin “non è assolutamente il primo passo per permettere l’autocoltivazione da parte dei malati”.
A cura di Susanna Picone
2 CONDIVISIONI
In soggetti predisposti l'uso della droga leggera aumenta i rischi di depressione.

Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Ministro della Difesa Roberta Pinotti hanno presentato e sottoscritto pubblicamente l’accordo di collaborazione per l’avvio di un progetto pilota per la produzione nazionale di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di cannabis. La produzione di cannabis terapeutica si svolgerà presso lo SCFM – Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze: “L’individuazione dello SCFM come officina di produzione garantisce elevate capacità chimico-farmaceutiche e la produzione in un luogo in sicurezza”, ha sottolineato il Ministro Pinotti. Entro il 2015 i malati italiani, affetti da malattie neuro degenerative e che necessitano di una terapia del dolore, potranno dunque aver accesso a farmaci a base di cannabis terapeutica a prezzi inferiori. “La produzione nazionale di cannabis terapeutica presso lo stabilimento di Firenze abbatterà i costi in modo notevole per il Sistema Sanitario Nazionale”, così il ministro Lorenzin che ha spiegato come “per l'importazione oggi si spendono 15 euro al grammo; al contrario, producendo in Italia la sostanza ed il principio attivo, tale costo sarà molto inferiore”.

Lorenzin: “Esclusa l'autocoltivazione da parte dei pazienti”

Attualmente, in Italia i medici possono prescrivere ai pazienti preparazioni a base di cannabis richiedendo l'importazione dei prodotti dall'estero mentre con questo accordo i malati potranno accedere a tali farmaci dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile in modo più veloce e a costi minori. Per il ministro della Salute, comunque, l’apertura alla produzione della cannabis terapeutica non rappresenta “il primo passo per permettere l'autocoltivazione da parte dei malati”. “Nonostante ci sia un problema molto serio legato al consumo di cannabis tra i giovanissimi, ne fa uso uno su quattro tra i minori – ha detto Beatrice Lorenzin – dobbiamo sfatare un mito dicendo che drogarsi fa male mentre l'uso delle sostanze a fine terapeutici è un'altra cosa ed è nell'interesse dei pazienti”.

2 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views