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Si abbassa lo stipendio per alzare quello dei dipendenti, ma loro vanno via

L’annuncio di Dan Price, l’ad di Gravity, che si è tagliato lo stipendio per guadagnare quanto i suoi collaboratori aveva acceso l’entusiasmo di molti. Ma adesso arrivano le critiche e le prime dimissioni contro questa decisione.
A cura di Susanna Picone
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Lo scorso aprile Dan Price, amministratore delegato di Gravity, aveva annunciato che si sarebbe ridotto lo stipendio di un milione di dollari del 93% per poter alzare quello degli impiegati. Tutti, dunque, avrebbero guadagnato 70mila dollari l’anno. Una decisione, quella dell’imprenditore, che subito era stata accolta con grande entusiasmo ma adesso, neanche quattro mesi dopo, le cose sembrano cambiate. Già due dipendenti dell’azienda americana hanno infatti dato le loro dimissioni. Perché? Secondo loro quel salario identico per i capi e per gli ultimi arrivati non premia adeguatamente il merito e anzi va soprattutto a vantaggio dei meno motivati. A scrivere di quanto sta accadendo nella Gravity Payment è il New York Times. Finora avrebbero lasciato l’azienda di Seattle due dipendenti “storici”: la financial manager Maisey McMaster, entrata in azienda cinque anni fa, e il web developer Grant Moran, anche lui tra i primi assunti. La financial manager ha spiegato di non aver apprezzato gli aumenti a “persone che hanno un livello di competenze bassissimo e non sono qualificate per il lavoro”, mentre chi “fa di più non ha ricevuto in realtà un grande beneficio”. A suo dire un piano più equo “dovrebbe prevedere incrementi di salario inferiori per gli impiegati assunti per ultimi e la possibilità di guadagnare di più all’aumentare dell’esperienza”.

Critiche e dimissioni dopo la decisione di Dan Price – Secondo il web developer dimissionario, invece, con la decisione dell’ad è a rischio l’etica del lavoro. Inoltre Moran non ha apprezzato il fatto che l’ammontare esatto della sua busta paga sia stato reso pubblico. Tra le altre cose la decisione di Price, che tagliando il suo stipendio per aumentare quello dei suoi dipendenti era diventato una sorta di guru contro le ingiustizie, ha diviso anche i clienti storici. Alcuni, infatti, hanno interpretato gli aumenti come una mossa politica e hanno preferito disdire i loro contratti.

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