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Seviziarono e uccisero il cane Angelo, i 4 giovani imputati chiedono il rito abbreviato

I quattro giovani accusati di avere seviziato e ucciso a Sangineto un cane randagio e di avere postato poi il video su Facebook hanno chiesto il rito abbreviato. Il gup del Tribunale di Paola ha aggiornato l’udienza al 18 maggio per la decisione.
A cura di Susanna Picone
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Prima udienza per i quattro giovani accusati dell’uccisione del cane Angelo avvenuta a Sangineto, in Calabria, la scorsa estate. I quattro imputati hanno chiesto il rito abbreviato. Il gup del Tribunale di Paola, a Cosenza, ha aggiornato l'udienza al 18 maggio per la decisione. Entro quella data il giudice dovrà decidere anche sulle questioni preliminari, compresa la costituzione di parte civile di Enpa, l'Ente per la protezione degli animali che ha sottolineato “l'estrema pericolosità sociale degli imputati” che, ha sostenuto il legale dell'ente, “non solo avrebbero seviziato e barbaramente ucciso il povero animale, ma si sono pubblicamente vantati del loro gesto criminale, riprendendo il tutto con un uno smartphone e pubblicando il relativo video su Facebook”. Secondo l’Enpa siamo in presenza di un comportamento “di inaudita crudeltà, che desta grande preoccupazione sulla personalità degli imputati, poiché trasforma in motivo di vanto la tortura e le sofferenze imposte a un altro vivente”. Per la presidente è fondamentale lanciare un messaggio inequivocabile, "affinché nessuno possa anche solo sperare di godere di una qualche impunità".

Bernini (M5S): "Proposta di legge che prevede il carcere per chi maltratta animali"

Al processo ha chiesto di costituirsi parte civile anche l'Associazione animalisti italiani Onlus che chiede che venga fatta giustizia. “È immorale e vergognoso – ha detto il presidente Walter Caporale – che chi oggi in Italia tortura o uccide animali paga una semplice sanzione amministrativa, mentre in altri stati come USA, Gran Bretagna, Francia o Germania, sarebbe tranquillamente dietro le sbarre”. Anche il deputato Paolo Bernini, del Movimento 5 Stelle, ha partecipato alla prima udienza del processo ai quattro giovani. “Ho seguito la vicenda dell'uccisione del cane Angelo, massacrato da quattro ragazzi annoiati che poi compiaciuti, postarono il video sul web, sin dal primo istante. Tutti ricordiamo quelle immagini di un crudeltà inaudita che la scorsa estate hanno shockato l'Italia intera. Ho preso parte sia alle prime manifestazioni, sia seguito tutto l'iter giudiziario offrendo supporto alle associazioni tramite i miei legali”, ha spiegato aggiungendo di aver provveduto a portare la vicenda in Parlamento “perché chi governa ha l'obbligo di sapere cosa accade sul territorio e ha il dovere di modificare il quadro normativo al fine di arginare fenomeni simili”. “Proprio in memoria di Angelo come Movimento 5 stelle abbiamo depositato una proposta di legge che prevede il carcere per chi maltratta e/o uccide gli animali. E da oggi sarò anche presente alle udienze come cittadino, come Presidente di associazione animalista e come rappresentante delle istituzioni: auspichiamo che la magistratura, in questo caso, dia un segnale forte e provveda alla rieducazione dei soggetti”, ha aggiunto il deputato.

Il cane Angelo torturato e ucciso in Calabria

I quattro imputati avevano impiccato a un albero il cane Angelo, che era un randagio mansueto e innocuo, e lo avevano massacrato a colpi di pala filmando la scena con un cellulare e diffondendola sui social network. Una storia terribile finita sulle cronache locali ma anche nazionali e che stamane ha portato centinaia di volontari di Animalisti Italiani e di altre associazioni a manifestare davanti al Tribunale di Paola. Poi, al termine dell'udienza, è partito un corteo silenzioso diretto al Santuario di San Francesco di Paola.

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