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Seu, terzo bimbo colpito in 15 giorni: ha 8 anni, è di Foggia: forse la causa è un gelato

Un altro caso di infezione tra i bambini pugliesi: è il terzo da Ferragosto ad oggi. Nel mirino un gelato tradizionale in vaschetta che avrebbero mangiato diversi bambini.
A cura di Giorgio Scura
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BARI – Nuovo caso di Seu in Puglia, il terzo da ferragosto ad oggi e il sesto dall'inizio dell'anno. Dallo scorso 31 agosto e' ricoverato nell'ospedale Giovanni XXIII di Bari un bambino di 8 anni di Foggia. Le condizioni del piccolo paziente, attualmente sottoposto a dialisi nel reparto di nefrologia del pediatrico, seno stabili e sotto controllo. Il bambino potrebbe aver contratto la tossina che ha poi scatenato l'infezione durante una vacanza con la famiglia in Emilia Romagna.

E' li' infatti, prima del rientro a casa, che ha avvertito i primi sintomi. Il bimbo è stato ricoverato prima nell'ospedale di San Giovanni Rotondo e poi trasferito d'urgenza a Bari. E' stata invece dimessa in buone condizioni di salute la bambina francese di 18 mesi che aveva contratto la Seu durante una vacanza in Salento. Proseguono intanto le indagini della magistratura barese e delle autorità sanitarie sulla morte della bimba di 2 anni di Corato avvenuta nelle scorse settimane sempre a causa di una infezione da Seu, forse provocata da acqua contaminata.

Ipotesi gelato contaminato

Potrebbe essere del latte non pastorizzato utilizzato per creare gelati tradizionali alla base dei casi di Seu in Puglia che hanno portato anche alla morte di una bimba di appena 15 mesi. È questa infatti l'ipotesi che è emersa nelle scorse ore durante il tavolo di crisi sulla sicurezza alimentare convocato d'urgenza nel pomeriggio di lunedì dal governatore Michele Emiliano e presieduto dal direttore del Dipartimento Politiche della salute e benessere sociale, Giancarlo Ruscitti.  A questa conclusione si è giunti incrociando le informazioni sui cibi assunti dai bambini, tra cui la piccola Aurora. tutti infatti avrebbero assunto latte crudo contenuto in una vaschetta di gelato.

I diversi casi così ravvicinati nel tempo di sindrome emolitico-uremica avevano destano immediata preoccupazione anche perché tutti i bimbi coinvolti arrivano da Altamura quando sono stati ricoverati all'ospedale Giovanni XXIII del capoluogo pugliese. Per questo sono stati subito avviato specifici accertamenti su alcuni prodotti alimentari prelevati a campione da bar, supermercati e caseifici di Altamura. I risultati delle analisi ancora non sono noti ma dai racconti dei genitori dei piccoli  il sospetto è che a scatenare l'infezione intestinale batterica possano essere stato proprio il latte non pastorizzato. La Seu infatti è una complicanza di un'infezione intestinale causata da ceppi di escherichia coli ingeriti attraverso acqua o cibo contaminato dalle feci

Sindrome emolitico-uremica, che cos'è?

Si chiama sindrome emolitico-uremica ed è conosciuta come SEU, si tratta di una malattia rara che può essere molto pericolosa poiché il suo decorso è rapido e quindi bisogna intervenire il prima possibile. Ma cos'è nello specifico la sindrome emolitico-uremica? Come si manifesta? E come si cura? Ecco tutto quello che c'è da sapere.
La sindrome emolitico-uremica, conosciuta anche come SEU, è una malattia rara che colpisce per lo più i bambini nei primi anni di vita e gli anziati. Si tratta di una condizione che, nell'80-90% dei casi, è una complicanza di un'infezione batterica intestinale sostenuta dall'Escherichia coli che produce una tossina, la vero-citotossina o Shiga-tossina che si trasmette per via alimentare o oro-fecale.

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