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Sesso con un minore di 14 anni adescato su FB: a processo un sacerdote di Potenza

C’è anche don Antonio Calderaro (di 49 anni), tra le quattro persone rinviate oggi a giudizio dal gup di Potenza con l’accusa di aver fatto sesso con minorenni, adescati su Facebook.
A cura di B. C.
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L’inchiesta della Procura del di Potenza sull'adescamento di minori, attraverso i social network, poi pagati per consumare atti sessuali, ha portato al rinvio a giudizio anche di un sacerdote, il 49enne Antonio Calderaro, già finito agli arresti domiciliari (e poi sospeso ‘a divinis’ dal vescovo della Diocesi potentina di Tursi-Lagonegro) il 21 aprile 2015. La prima udienza – sono stati rinviati a giudizio anche Rizwan Muhammad, Giancarmelo Varasano e Vincenzo Casanova – si terrà a Matera il prossimo 13 luglio. Per altri quattro indagati – Gino Montinari, Tommaso Tullo, Umberto Sorrentino e Attilio Dalessandro – giudicati con il rito abbreviato, sono state disposte pene comprese tra i due anni e due mesi e due anni e otto mesi, e sono state riconosciute le attenuanti generiche.

Stando agli accertamenti delle forze dell’ordine (i carabinieri della compagnia di Policoro, Matera) gli incontri sessuali sarebbero avvenuti nei pressi dei lidi di Rotondella e Nova Siri (Matera), sulla costa ionica lucana, fra il 2012 e il 2013. Gli investigatori hanno stabilito che in almeno un’occasione il minore coinvolto aveva meno di 14 anni: le indagini sono scattate proprio in seguito alla denuncia della sorella maggiorenne della presunta vittima, insospettita e preoccupata dagli incontri del fratello con persone adulte conosciute sui social network. Per quanto riguardata il sacerdote, immediatamente dopo l'esecuzione delle misure cautelari, il vescovo della diocesi di don Calderaro – parroco della chiesa di San Giuseppe a San Costantino di Rivello (Potenza) – aveva deciso lo sospensione dell’uomo di chiesa, esonerandolo anche dalle funzioni e da ogni altra attività sacerdotale.

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