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Sesso col figlio 13enne dell’amica: 41enne condannata a 2 anni di reclusione

La donna si era offerta di dare una mano a casa dell’amica, in provincia di Udine. Aveva così instaurato una relazione col figlio della donna andata avanti per mesi. Quando la madre del ragazzino se ne è accorta, ha ammesso tutto dicendo di amarlo. Ma è scattata la denuncia.
A cura di B. C.
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Una donna, residente in provincia di Udine, ha patteggiato due anni di reclusione (sospensione e non menzione) per atti sessuali con minorenne. Era accusata di aver scambiato delle effusioni e di aver avuto almeno un incontro intimo con un ragazzino che all'epoca aveva tra i 12 e i 13 anni, quando lei ne aveva 41. Secondo la ricostruzione, la donna, rimasta vedova da qualche tempo, si era offerta di dare una mano a un’amica che abitava accanto a casa sua: separata con due figli a carico, per impegni di lavoro, era spesso lontana da casa. Ha deciso quindi di affidare per otto mesi , a partire dal giugno 2014, ai suoi due ragazzi.

Come scrive Il Messaggero Veneto, un giorno la madre del 13enne, mentre preparava i bagagli in vista di un trasloco ha esaminando il cellulare del figlio, controllando anche la sua pagina Facebook. Si è imbattuta così in un’immagine inequivocabile nella quale il ragazzo baciava sulla bocca la sua ormai ex amica. Ha quindi chiesto subito spiegazioni al figlio, che ammesso la relazione con la donna più grande. A quel punto la madre si è fiondata a casa dell’amica. Questa a sua volta non ha negato, aggiungendo che la storia andava avanti da otto mesi e che lei era innamorata di quel ragazzino.

Il trasloco avrebbe peraltro solo peggiorato le cose: il 13enne ha infatti continuato a sentire la ex amica della madre ed è apparso sempre più scontroso con la genitrice, sostenendo di voler scappare di casa. A quel punto è scattata la denuncia. Il gup Daniele Faleschini Barnaba ha applicato una pena a due anni di reclusione, concedendo il beneficio della sospensione condizionale. Ha inoltre dichiarato l’imputata interdetta in perpetuo dagli uffici di tutela curatela e amministrazione di sostegno, da qualunque incarico nelle scuole e in ogni ufficio o servizio o in struttura frequentata da minori

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