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Servirà una nuova manovra aggiuntiva di 3,4 miliardi di euro?

Sul tavolo di Padoan e Gentiloni i “dubbi” della Commissione Europea sulla tenuta dei conti italiani: non esclusa una manovra correttiva di oltre 3 miliardi di euro.
A cura di Redazione
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Nell’ultima riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles, i ministri delle Finanze della Ue si erano trovati d’accordo nell’esprimere “forti preoccupazioni” sul rapporto fra debito e Pil dell’Italia, tanto che nella conferenza stampa conclusiva il presidente Dijsselbloem aveva invitato il nostro Governo a “prendere le misure necessarie per assicurare che il bilancio sia in linea con le regole”.

Quell’invito sarebbe ora diventato una richiesta esplicita, stando a quanto racconta Repubblica, che parla di un imminente intervento del Governo per correggere i conti pubblici. Tutto ruota intorno a uno 0,2 percento di Pil, che servirebbe a riportare l’Italia nei binari “consentiti” dalla Ue, a prescindere dalla flessibilità aggiuntiva di cui il nostro Paese ha potuto beneficiare a causa delle spese per l’emergenza migranti e per il post terremoto. Tradotto: servono 3,4 miliardi di euro, che possono essere recuperati solo per il tramite di una nuova manovra finanziaria.

Spiega D’Argenio su Repubblica:

Secondo le previsioni economiche pubblicate lo scorso autunno da Bruxelles, infatti, il deficit italiano viaggerà intorno al 2,4 per cento del Pil, due decimali al di sopra del target concordato a Bratislava e di quello che la Commissione considera il tetto massimo per evitare una micidiale bocciatura dell’Italia da parte dell’Eurogruppo, il tavolo dei ministri delle Finanze della moneta unica dominato dai rigoristi Dijsselbloem e Schaeuble. Un giudizio questa volta condiviso da tutti a Bruxelles, dalle colombe come Juncker e il suo responsabile agli Affari economici Pierre Moscovici fino ai falchi come i vicepresidenti della Commissione Katainen e Dombrovskis. Concordi nel voler scartare il rischio di essere sconfessati dall’Eurogruppo con il risultato di far precipitare comunque l’Italia in procedura d’infrazione e di distruggere la credibilità di Juncker e dell’intera Commissione.

Per ora da via XX settembre nessun commento ufficiale, ma non è escluso che nelle prossime ore possa essere lo stesso Padoan a fare chiarezza. del resto, ai tempi del Governo Renzi, il ministro dell’Economia aveva sempre smentito la necessità di una manovra correttiva e l’allora Presidente del Consiglio aveva ribadito il diritto del nostro Paese a usufruire di “quella flessibilità concessa in passato ad altri”.

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