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Sentenza Thyssen, tra la rabbia dei familiari Guariniello promette: “Andremo avanti” (VIDEO)

Tra la rabbia dei parenti che hanno occupato l’aula del tribunale di Torino per protestare contro la sentenza, il procuratore Guariniello ha assicurato che l’accusa andrà avanti ricorrendo in cassazione contro la decisione del giudice.
A cura di Antonio Palma
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"Fate schifo, Vergognatevi, Vogliamo il ministro della giustizia qui" sono solo alcune delle urla che sono risuonate nell'aula del tribunale di Torino dove i giudici hanno letto la sentenza d'appello del Processo per il rogo dello stabilimento Thyssen in cui persero la vita sette operai. La rabbia dei familiari delle vittime per la decisione di ridurre le pene inflitte agli imputati, condannati per omicidio colposo e non più volontariato, è sfociata in una sorta di occupazione della maxiaula del tribunale di Torino durata diverse ore. Tanto è stato lo sconforto di madri, sorelle, mogli, amici e colleghi degli operai morti in quel tragico incidente perché tutto finisse in silenzio. Sul posto sono dovuti intervenire anche i carabinieri, oltre alla digos, perché qualcuno ha cercato di entrare in contatto con gli avvocati difensori che sono stati scortati fuori dall'aula.

L'accusa farà appello in Cassazione – Anche il procuratore generale di Torino Marcello Maddalena e il sostituto procuratore Raffaele Guariniello hanno provato a convincere i familiari a calmarsi. "Questa è solo una fase del processo, le sentenze si impugnano, le proteste sono legittime ma le occupazioni sono un illecito" ha avvertito Maddalena. Dello stesso parere anche Guariniello che ha ricordato come il processo sia comunque un successo per l'accusa visto che "non era mai accaduto che si dessero dieci anni per un infortunio mortale sul lavoro, non basta certo, però intanto incameriamo questo risultato e vediamo, non è finita". Guariniello infatti ha già annunciato il ricorso in Cassazione contro la sentenza del giudice d'appello: "Stiamo già lavorando per il ricorso in cassazione sulla questione del dolo eventuale non ci penso proprio a demordere e sono convinto che abbiamo ragione. Stiamo cambiando la giurisprudenza e le resistenze sono molte".

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