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Sempre meno italiani leggono, una famiglia su dieci non ha libri in casa

Secondo il rapporto Istat nel 2013 è diminuito ulteriormente il numero di lettori. Le donne leggono più degli uomini, una differenza di genere che inizia già in età scolare.
A cura di Antonio Palma
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Nel 2013 la percentuale di italiani che affermano di aver letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali e scesa rispetto all’anno precedente dal 46% al 43%. A rivelarlo è il rapporto Istat “La produzione e la lettura di libri in Italia”, dove si sottolinea che sono oltre 24 milioni le persone dai 6 anni in su che hanno dichiarato di aver letto almeno un libro nel corso dell’anno. Secondo i dati diffusi dall’Istituto di statistica le donne leggono più degli uomini, il 49,3% della popolazione femminile ha letto almeno un libro contro il 36,4% di quella maschile. Una differenza di comportamento tra uomini e donne che si manifesta già in età scolare a partire dagli 11 anni. La fascia di età che legge più libri è quella dei giovanissimi, tra gli 11 e i 14 anni infatti il 57,2% legge libri, anche se bisogna distinguere tra coloro che hanno i genitori lettori e non. Il 75% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori dichiara di aver letto almeno un libro, contro il 35,4% di quelli con genitori che non leggono. Differenze esistono anche tra nord e sud Italia, nelle regioni settentrionali legge oltre la metà della popolazione, mentre nel Sud e nelle Isole la quota di lettori è ferma al 30,7%.

Come rivela l’Istat comunque il numero di libri letti è modesto. In pratica tra i lettori il 46,6% ha letto al massimo tre libri durante l’anno. Coloro che leggono almeno un libro al mese sono invece solo il 13,9%. Altro dato rilevante è che più del 10% delle famiglie italiane non possiede nemmeno un libro, anche in questo caso comunque esistono differenze tra nord e sud. La regione con la maggiore percentuale di famiglie completamente sprovviste di libri è la Basilicata, seguita da Calabria e Sicilia (18,6%); all’opposto, le regioni con la più bassa quota di famiglie sprovviste di libri sono Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia e Liguria. Per gli editori tra le cause che hanno portato ad un ulteriore diminuzione del numero di lettori c’è la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura, il basso livello culturale della popolazione, politiche pubbliche di incentivazione all’acquisto dei libri inadeguate e scarsa promozione dei libri e della lettura da parte dei media.

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