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Sedute spiritiche con stupri a Torino, donne rimaste incinte dopo le orge del santone

Paolo Meraglia, il santone di 69 anni, è stato arrestato a Torino per stupro di gruppo con altre due persone. Giorno dopo giorno emergono nuovi dettagli sulla vicenda. Sembra che ai rituali partecipassero anche volti noti dell’ambiente torinese. Si parla anche di un ex politico.
A cura di Biagio Chiariello
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Emergono nuovi inquietanti particolari dall'indagine sulle finte sedute spiritiche organizzate a Torino da un insegnante in pensione, Paolo Meraglia di 69 anni, che sarebbero poi degenerate in stupri, già accertati ai danni di una studentessa minorenne: alcune donne sarebbero rimaste incinte in occasione dei ‘riti purificatori' orchestrati dal sedicente santone di 69 anni arrestato, insieme a due complici (il complice 74enne, Biagino Viotti, e l'ex fidanzato della giovane vittima).

E' quanto emerge dagli atti dell'inchiesta condotta dalla squadra mobile del capoluogo piemontese. A rivelarlo sarebbe stata la madre del 22enne arrestato. "So che ci sono state alcune gravidanze portate a termine dalle partecipanti che si erano sottoposte a questi riti sessuali di gruppo, dove inevitabilmente Paolo era il padre dei bambini" avrebbe dichiarato la donna, che si dichiara “vittima del raggiro”. Sembra che la ragazzina coinvolta, 16enne all'epoca dei fatti, avesse iniziato a frequentare l'abitazione del presunto mago in compagnia proprio della suocera. Difesa dall'avvocato Giorgio Lerda, la donna sostiene di avere subito a sua volta numerosi abusi durante quelli che il santone e il suo complice definivano ‘riti di purificazione’. La signora è indagata a piede libero e agli inquirenti ha già reso ampie dichiarazioni.

Sembra, inoltre, che tra frequentatori di questi incontri ci sarebbero anche personaggi piuttosto noti a Torino e non si esclude che in alcuni casi i rapporti sessuali fossero persino incestuosi:  tra loro un uomo, ormai deceduto, che in passato ricoprì cariche politiche, evidenzia Repubblica. Va comunque detto che la semplice presenza a quelle presunte sedute non costituisce reato, ma gli investigatori sono speranzosi che nei prossimi giorni, vista anche la risonanza mediatica del caso, alcuni dei frequentatori possano decidere di farsi avanti per testimoniare su quello che avveniva in quella mansarda del quartiere Mirafiori, alla periferia di Torino.

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