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Scuola, Miur accoglie 15% dei ricorsi dei docenti. Sindacati: “Troppi errori, da rifare”

I sindacati annunciano battaglia e chiedono che i danneggiati dai trasferimenti possano far slittare il giorno di presa in servizio e non iniziare più a lavorare il primo di settembre.
A cura di Charlotte Matteini
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Milano 20 06 12 Istituto Gentileschi Esame di maturità-rima prova scritta  Apertura delle buste in via telematica visita e saluto del Provveditore di Milano Petralia e del Preside Miele ©A Quattrone / Emblema

Secondo un documento consegnato dal Ministero della Pubblica Istruzione ai rappresentanti sindacali dei lavoratori, sarebbero almeno 2.600 i ricorsi accolti da viale Trastevere relativi ai ricorsi per i trasferimenti dei docenti di scuola primaria di fase C – ovvero quella interregionale dei professori assunti "pescando" dalle liste in cui sono stati inseriti i precari. Duemila e seicento su un totale di 17mila e cinquecento traferimenti che, secondo Lena Gissi di Cisl Scuola, sarebbero un po' troppi per trattarsi di semplici errori d'algoritmo e chiede che le operazioni di assegnazione vengano rifatte daccapo. "La toppa non tiene. Operazioni da rifare", ha sentenziato Lena Gissi, lasciando poco margine di manovra ai tecnici del Miur.

Quei duemila e seicento insegnanti, quindi, saranno invitati dal Ministero ad avvicinarsi a casa, ma sono oltre mille le richieste di altrettanti professori che non sono state accolte dal Miur e che quindi rischiano di doversi traferire nel giro di pochissimi giorni. I ricorsi accettati, però, sono stati accettati in virtù del fatto che gli assegnatari potevano essere trasferiti in una sestinazione più vicina a casa grazie alla presenza di alcune cattedre vacanti, senza quindi intaccare chi aveva già accettato il trasferimento presso altra sede nelle scorse settimane. Il problema, però, secondo i sindacati, è che nelle scorse settimane migliaia di insegnanti con punteggi più bassi dei colleghi sarebbero stati trasferiti a due passi da casa senza però averne diritto, scavalcando invece chi avrebbe dovuto ricevere il ruolo nella propria città o Regione di residenza, stando alle graduatorie.

Nell'attesa che la situazione si chiarisca meglio e che vengano fuori i numeri ufficiali relativi ai ricorsi accettati, i sindacati però chiedono inoltre che i docenti danneggiati dai trasferimenti possano far "slittare" la presa di servizio ad altra data e, quindi, non più dal primo settembre come pattuito inizialmente. "La misura è colma. Siamo al fai da te e forse peggio", spiega Pino Turi di Uil scuola.

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