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Scrittori in Web: “Il sogno di volare” di Carlo Lucarelli al Festivaletteratura (DIRETTA STREAMING)

Penultimo appuntamento per il progetto di Telecom e Festivaletteratura di Mantova “Scrittori in web” che vedrà protagonista Carlo Lucarelli. Come sempre si potrà seguire la diretta qui su Fanpage.
A cura di Andrea Salvo Rossi
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“..dentro una bara semiaffondata, sicuro soltanto di non tornare”

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Il sogno di volare. È il titolo della canzone che contiene questo verso. Che, poi, è anche la canzone che dà il titolo all’ultimo romanzo di Lucarelli, di cui discuteranno oggi a partire dalle 17 a Piazza Castello – e in diretta streaming qui su Fanpage per il progetto di Telecom e Festivaletteratura "Scrittori in web" – i due autori (quello del romanzo e Andrea Boffa, l’autore della canzone) insieme con Massimo Picozzi. Che è un criminologo, ma è anche un personaggio.

Un bel numero di ponti: dal cantato allo scritto (che poi ritorna sul cantato, poiché la canzone non è solo citata nelle soglie del testo, ma anche parte della trama), dal personaggio romanzesco alla persona fisica (passando per il personaggio televisivo).

Per parlare di un romanzo, ma anche di una città, di un paese, di una miseria e di una rabbia che rendono questo romanzo possibile. Non che il romanzo di Lucarelli sia – come si dice – un “pretesto” per parlare d’altro. Il romanzo, anche il romanzo di genere, non è mai un pretesto. È, invece, un modo di parlare.

Non è un caso, dunque, che tanti autori – come Lucarelli – scelgano il noir per raccontare una città, un territorio: la Napoli di De Giovanni, la Padova di Carlotto, la Milano di Genna, la Roma di De Cataldo.

Il noir perché dalla sua nascita è il genere che decostruisce gli stereotipi, le cartoline, le copertine patinate: sporcandole di geografie inedite (tutta la dialettica tra centro e periferia), di lingue inedite (mondi di migranti e di residenti, di vecchie e nuove povertà), di poteri inedità (il sottobosco criminale non come marginalità, ma come congegno che integra, orienta e modifica le istituzioni a tutti i livelli).

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Il noir perché, come non succede nel giallo classico, la violenza, l’omicidio, non sono mai piccoli vizietti privati.

Hanno invece segni ben precisi, sono il precipitato di relazioni complesse: flussi economici, sociali, culturali, religiosi, affettivi che armano la mano e separano i buoni dai cattivi, i vincitori e i vinti, gli arrivati e i sommersi.

E Lucarelli, in questa dinamica, è soprattutto un bravo equilibrista: perché un primo rischio è la medicalizzazione della violenza, la repressione come unica risposta, la conservazione coatta dello stato di cose presenti. Il secondo è l’ipostatizzazione di ogni violenza come espressione – di per sé – rivoluzionaria.

Il thriller italiano vive una stagione euforica perché aggredisce questi nodi. Lo fa così bene che già si parla di bolla speculativa sulla letteratura nera.
Ma, intanto, ascoltiamo Lucarelli e lo leggiamo perché arriva esattamente dove vuole, senza sbavature. Che, in un campo minato come la paraletteratura, è già tantissimo.

Anche in questa occasione sarà possibile interagire in diretta via Twitter con l'hashtag #ScrittoriInWeb.

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