3 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Scoperti centri benessere a luci rosse a Pordenone: “Ragazze costrette a turni da 16 ore”

I finanzieri hanno denunciato quattro cittadini cinesi, due donne e due uomini ritenuti i titolari di due centri benessere, per sfruttamento della prostituzione.
A cura di S. P.
3 CONDIVISIONI
Immagine

A Pordenone la Guardia di Finanza ha scoperto due “centri benessere” trasformati in case a luci rosse dove alcune ragazze si prostituivano lavorando fino a sedici ore al giorno. I “centri benessere” erano formalmente intestati a prestanome che cambiavano in continuazione per aggirare eventuali controlli di carattere fiscale. I finanzieri hanno denunciato quattro cittadini cinesi, due donne e due uomini tra loro legati da vincoli di parentela, ritenuti i titolari effettivi dei due esercizi. Le accuse mosse nei loro confronti sono di sfruttamento della prostituzione ed evasione fiscale. Secondo quanto si legge sui media locali, dalle indagini delle Fiamme gialle è emerso che l’attività di prostituzione era svolta da due o tre donne cinesi con turni della durata giornaliera di 16 ore, durante i quali le stesse mangiavano nei locali dove si prostituivano e dai quali si assentavano solamente per raggiungere alcuni appartamenti vicini dove potevano riposare, senza però avere mai contatti con l’esterno.

Il costo delle “prestazioni” oscillava tra i 50 e i 120 euro – Le giovani donne arrivavano da “centri benessere” di altre città italiane e apparivano e svanivano secondo turn over mensili/bimestrali. Tra loro c’erano anche ex operaie che avevano perso il loro lavoro. I finanzieri hanno inoltre accertato che l’attività di prostituzione, offerta in concomitanza o direttamente in sostituzione dei massaggi, aveva un costo oscillante tra i 50 e i 120 euro per prestazione. Buona parte della clientela è stata già identificata.

3 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views