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Scoperta archeologica a Roma: 6 statue del III secolo sull’Anagnina

Ieri mattina a Roma sono state rinvenute 6 statue di età romana nel corso delle indagine archeologiche svolte sulla via Anagnina.
A cura di Fernanda Pica
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In uno dei periodi più bui per l'archeologia, basti pensare ad esempio al recente crollo a Pompei della domus dei Gladiatori, la scoperta di sei statue di età romana nei pressi della via Anagnina di Roma, sembra avere qualcosa di davvero miracoloso. Si tratta di sei sculture di marmo risalenti al III secolo d.C., rinvenute all'interno di una vasca pertinente ai resti di una villa romana. Questa straordinaria scoperta archeologica a Roma è avvenuta nel corso delle ricerche archeologiche di tutela nell'ambito del progetto del piano edilizio "Anagnina 1", nel X municipio.

Le sculture ritrovate consistono in un busto con ritratto, due teste ritratto di due uomini appartenenti alla famiglia imperiale dei Severi, un ritratta femminile appartenente allo stesso casato, un ritratto di una bambina e una statua che rappresenta le effige di Zeus nudo e a grandezza naturale. Gli archeologi, guidati da Roberto Egidi responsabile di zona per la Sovrintendenza Speciale Archeologica di Roma hanno rinvenuto anche un Erma arcaizzante di dimensioni maggiori al vero.

Gli archeologi sottolineano che le statue dell'Anagnina si inseriscono in un contesto archeologico "che già in precedenza ha restituito altre pregevoli sculture quali una raffinata testa maschile in terracotta di stile ellenistico, più grande del naturale, un ritratto maschile della fine del I secolo d.C. ed un rilievo marmoreo, riutilizzato nelle murature, raffigurante un Galata morente di un tipo iconografico ben noto dai rilievi pergameni", e aggiungono: "l'originaria collocazione e destinazione delle sculture, solo in via ipotetica ricollegabili al complesso residenziale che le accoglie e che manifesta successive fasi edilizie delle quali la più recente databile nel III secolo d.C.". Inoltre dalla Soprinetenda archeologica aggiungono che il ritrovamento di ritratti pertinenti a personaggi della famiglia dei Severi lascerebbe intendere che "l'ultimo proprietario della villa potrebbe essere stato un funzionario di alto rango legato alla famiglia imperiale e che l'esistenza di un mausoleo di epoca tardo-imperiale adiacente l'impianto rafforza tale ipotesi stante la consuetudine, frequentemente documentata a partire dal II-III secolo d.C., di seppellire il proprietario accanto alla sua dimora". Le sculture saranno trasferite alle Terme di Diocleziano, dove verranno subito effettuati i primi interventi di restauro.

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